“Trojan incivile, non si interviene su mafia. Un mafioso vero non parla al telefono. Persino Napolitano è stato sfiorato. Il trojan può essere usato come era all’inizio, e cioè in casi eccezionali di gravissima pericolosità nazionale, diciamo pure mafia e terrorismo. Per il resto no“. Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio.
Qualche settimana fa, illustrando presso l’aula della Commissione Giustizia del Senato le linee programmatiche del suo Dicastero, il guardasigilli aveva proposto una “profonda revisione del sistema delle intercettazioni” aggiungendo che ci sarebbe stata una rigorosa vigilanza su ogni possibile diffusione. “Non si è mai vista una condanna inflitta sulla sola base delle intercettazioni. Sono diventate uno strumento di prova non un mezzo di ricerca delle prove. Possono poi essere soggette a “errori di trascrizione” e la loro trascrizione “spesso pilotata costituisce uno strumento micidiale”, le parole di Nordio a Palazzo Madama.
“Entro quindici giorni, proporremo la soppressione del reato di abuso d’ufficio per sindaci e amministratori. Così daremo uno slancio enorme alla nostra economia perché oggi gran parte dell’attività amministrativa è paralizzata dalla cosiddetta ‘paura della firma’” ha annunciato il ministro della Giustizia Carlo Nordio. “Alcuni magistrati usano questo reato come reato sentinella per trovarne altri ma poi però questo reato gli si dissolve in mano e la condanna non interviene. È sbagliato cercare un reato contestandone un altro. Se uno fa un Abuso d’ufficio perché si fa corrompere esiste già il reato di corruzione. Ecco perchè la macchina della giustizia si ingolfa. Le statistiche dicono che su 5000 indagini sull’abuso d’ufficio sono intervenute appena 20 condanne in un anno”, ha concluso Nordio.