Da Marco Tardelli e Paolo Rossi passando per Mario Balotelli, Fabio Grosso e Fabio ‘Kannavaro’. Una volta gli incubi dei tedeschi erano popolati dai calciatori italiani, ora invece ad agitare il sonno dei teutonici è un economista ottuagenario: il professor Paolo Savona. I giornali di Berlino sparano ad alzo zero sull’uomo individuato dal costituendo governo gialloverde per il dicastero di via XX Settembre.
Il motivo è noto: le sue posizioni sull’euro. Una scelta divisa che agita anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Ad alimentare il fuoco ci pensa la Frankfurter Allgemeine secondo cui l’Italia vuole un “nemico della Germania” al governo. La Bild paragona il professor Savona a Yanis Varoufakis, l’ex ministro greco, mentre il ‘Sueddeustche Zeitung‘ punta il dito sulle “pressioni” che Lega ed M5S stanno facendo sul Quirinale affinché dia l’ok alla presenza nel nuovo esecutivo del “radicale eurocritico”.
Titoli che seguono la stessa linea di quello dello ‘Spiegel‘ di qualche giorno fa che si scagliava contro gli “scrocconi di Roma”. Una serie di critiche contro le quali si leva in alto lo scudo di Matteo Salvini. “Giornali e politici tedeschi insultano: italiani mendicanti, fannulloni, evasori fiscali, scrocconi e ingrati. E noi dovremmo scegliere un ministro dell’Economia che vada bene a loro? No, grazie!”, dice il leader della Lega.
Le critiche però arrivano anche dall’altra parte dell’Atlantico. In un editoriale sulla situazione italiana il New York Times si concentra sulla figura del premier designato Giuseppe Conte ed il commento non è certo tenero. Il prestigioso giornale newyorchese lo definisce un “largamente sconosciuto” professore di diritto la cui qualità migliore è quella di essere “la volontà di seguire i dettami dei leader di partito” Di Maio e Salvini. Non manca pure un passaggio ironico sulla vicenda del suo curriculum di ricercatore pressò alcune prestigiose università. Ad alcune di queste, tre le quali la New York University, il suo nome infatti era “ignoto”.