Critiche aperte o, nei migliori dei casi, evidente scetticismo: è la reazione della stampa internazionale al governo italiano. Dopo 88 giorni di impasse finiti all’attenzione del mondo, insieme alla preoccupazione dei mercati, la parola più usata è forse “populisti“.
“I partiti populisti italiani vincono la partita per formare un governo”, titola il New York Times che riporta come “due partiti populisti con una storia di antagonismo rispetto all’Unione europea hanno ottenuto l’approvazione di formare un governo che ha già scosso l’ordine politico del Continente”. Il Wall Street Journal parla di “amministrazione euroscettica al potere”, sottolineando che il ruolo di vicepremier di Salvini e Di Maio permetterà loro “di guidare il governo, verosimilmente oscurando il primo ministro Giuseppe Conte”. L’Economist dedica alle vicende italiane la copertina ‘Maneggiare con cura’, con un gelato tricolore con una miccia pronta ad esplodere, ed evidenzia che “dopo 88 giorni dell’impasse politico più serio dalla seconda guerra mondiale, quasi 3 mesi di false partenze, negoziati, vertiginosi giravolte e veti, culminati in un panico da infarto sui mercati – molti italiani sarebbero stati contenti da quel cavallo che, secondo leggenda, Caligola voleva nominare console”.
“Il nuovo governo populista italiano si insedierà dopo che il presidente Sergio Mattarella ha dato il suo assenso a una lista riveduta di ministri, pochi giorni dopo che un’amara disputa sulle posizioni di alcuni ministri sull’euro aveva bloccato la loro prima offerta per assumere il potere”, scrive il Guardian, secondo cui ci sono ancora “molte incognite su come la nuova amministrazione – un’alleanza difficile tra due ex oppositori politici, entrambi in cerca di potere – governerà l’Italia”.
“L’Ue rimane il nemico numero uno di Roma”, è invece l’allarme del tedesco Frankfurter Allgemeine secondo cui “tutti possono sentirsi un po’ vittoriosi”, “il presidente che recentemente è stato duramente criticato in Italia ha ancora portato il paese fuori dalla crisi. Il movimento cinque stelle, il grande vincitore elettorale di marzo, può ancora governare. Il boss della Lega, Matteo Salvini, sfugge all’accusa di aver costretto gli italiani per la sua intransigenza a tornare al voto per la prima volta nella storia della Repubblica in piena estate. E l’Unione europea non ha più bisogno di temere che l’economista tedesco ed euro-critico Paolo Savona del Ministero delle Finanze italiano scuota le fondamenta della comunità e dell’Eurozona”.