Un grido di allarme, quello del governatore lombardo Attilio Fontana, e un avvertimento, quello del ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora. Il primo, preoccupato per l’aumento dei contagiati, ha detto che o i cittadini staranno a casa o si vedrà costretto a inasprire le misure varate per combattere il coronavirus. “Se non rimanete nelle vostre abitazioni presto non saremo più in grado di aiutare chi si è ammalato”, ha tuonato Fontana.
Spadafora, invece, ha bacchettato chi non riesce a rinunciare a fare dell’attività fisica fuori dalla mura domestiche. E così ha lanciato un monito alla collettività: “Nelle prossime settimane bisognerà valutare la possibilità di porre il divieto completo di svolgere attività all’aperto”, ha detto ai microfoni del Tg1. “Abbiamo lasciato l’opportunità di muoversi fuori casa perché ce lo consigliava anche la comunità scientifica. Ma se l’appello di non uscire non sarà ascoltato saremo costretti anche a porre un divieto assoluto”, l’ammonimento lanciato ai runner. In mattinata, ad ‘Agorà’, la trasmissione di Rai3, era stato meno diretto ma comunque efficace: “Non capisco la necessità di correre fuori casa in una situazione come questa, tra l’altro nei giorni più delicati del coronavirus. I sindaci hanno fatto bene a chiudere i parchi”.
Tra l’altro, si è impennato il numero dei furbetti colti fuori casa senza autocertificazione e senza ragioni. Al momento, i denunciati sono quasi 46 mila, per la precisione 45.994.