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Il 45% degli italiani dichiara meno di 15mila euro, ‘paperoni’ sono 0,1%

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Nel 2016 il 45% dei contribuenti italiani ha dichiarato meno di 15mila euro, il 4,2% dell’Irpef totale. E’ quanto emerge dai dati diffusi dal Mef sui redditi Irpef dichiarati nell’anno di imposta 2016. I ‘paperoni‘, che dichiarano un reddito maggiore di 300 mila euro – su cui sono tenuti al pagamento del contributo di solidarietà del 3% sulla parte di reddito eccedente la soglia – sono circa 35mila, appena lo 0,1% del totale, per un ammontare complessivo di 321 milioni di euro (circa 9.439 euro in media). Oltre 10 milioni di soggetti hanno un’imposta netta pari a zero: per lo più hanno livelli reddituali compresi nelle soglie di esenzione. Considerando i soggetti la cui imposta netta è interamente compensata dal bonus 80 euro, quelli che di fatto non versano l’Irpef salgono a circa 12,3 milioni.

Al netto degli effetti del bonus 80 euro, l’imposta netta Irpef risulta pari in media a 5.070 euro e viene dichiarata da circa 30,8 milioni di soggetti, pari al 75% del totale dei contribuenti.  L’imposta netta totale dichiarata è pari a 156 miliardi di euro, sostanzialmente stabile rispetto all’anno precedente.

In totale sono circa 40,9 milioni i contribuenti – circa 100mila in più rispetto all’anno precedente – che hanno presentato dichiarazione dei redditi, direttamente o indirettamente, per un reddito complessivo di 843 miliardi di euro (+10 miliardi rispetto all’anno precedente) e un valore medio di 20.940 euro, in aumento dell’1,2% rispetto al 2015. La regione più ricca è la Lombardia (24.750 euro reddito medio), seguita dalla Provincia Autonoma di Bolzano (23.450 euro), mentre la Calabria presenta il reddito medio più basso (14.950 euro). In generale anche nel 2016 il Sud, pur migliorando rispetto all’anno precedente, è cresciuto meno rispetto alla media nazionale.

I redditi da lavoro dipendente e da pensione rappresentano circa l’82% del reddito complessivo dichiarato; il reddito da pensione circa il 30% del totale del reddito complessivo. I lavoratori autonomi mostrano il reddito medio più elevato, pari a 41.740 euro, mentre quello degli imprenditori, intesi come titolari di ditte individuali è pari a 21.080 euro. Il reddito medio dichiarato dai lavoratori dipendenti è pari a 20.680 euro, quello dei pensionati a 17.170 euro.

Circa 11,5 milioni di persone hanno ricevuto il bonus 80 euro (+2,8% rispetto al 2015) per circa 9,4 miliardi di euro (+4,5% rispetto al 2015). Oltre 1,7 milioni di persone però hanno dovuto restituirlo integralmente o parzialmente, per un importo di circa 480 milioni di euro.

Quasi un dipendente su dieci – circa 1,9 milioni – ha usufruito della nuova tassazione sostitutiva dei premi di produttività introdotta nel 2016, per un ammontare di circa 2 miliardi di euro di retribuzione.

Nel 2016 è stato anche introdotto il regime agevolato per i lavoratori impatriati che prevede l’imponibilità sul 70% dei redditi anziché sull’intero ammontare, utilizzato da circa 1.300 soggetti. Per i regimi ‘impatriati’ e ‘rientro dei cervelli’ i redditi medi lordi sono pari a 84.968, circa quattro volte superiori al reddito medio da lavoro dipendente. Nel caso dei ricercatori il reddito medio di 153.700 è anche sette volte maggiore del reddito medio da lavoro dipendente, a conferma dell’elevato livello di qualificazione dei contribuenti che rientrano in Italia.

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