Britney Spears, Instagram
Qualche giorno fa, in tribunale, Britney Spears ha accusato suo padre di tenerla segregata da più di dieci anni, ovvero da quando è diventato il suo tutore legale, chiedendo di poter tornare a essere libera. Ora, però, è suo cognato a prendere le difese della famiglia, spiegando che tutti perseguono il bene della cantante.
Jamie Watson, marito della sorella dell’artista, ha rotto il silenzio dopo la feroce testimonianza della cantante contro suo padre e la famiglia, resa lo scorso 23 giugno 2021.
In un’intervista concessa ai media americani, l’uomo ha assicurato che la famiglia “vuole il meglio” per Britney, nonostante lei abbia detto al giudice: “Vorrei fare causa ai miei parenti”.
Durante la sua testimonianza di 23 minuti davanti a un tribunale di Los Angeles, Britney Spears aveva detto che la famiglia non aveva fatto “niente” per aiutarla a difendersi dagli “abusi” di papà Jamie Spears negli ultimi 13 anni.
La verità di Britney Spears
E così Watson ha preso la parola, spiegando che la realtà è assai diversa. “Posso assicurare che la famiglia la ama e vuole il meglio per lei”, ha affermato. “Chi non vorrebbe essere a sostegno di Britney?”, ha poi aggiunto.
Da parte sua, l’artista ha raccontato che suo padre avrebbe forzato valutazioni psicologiche, terapie e riabilitazioni e che l’avrebbe persino costretta a lavorare contro la sua volontà. Spears ha detto che il suo genitore le ha portato via la carta di credito, il passaporto, i suoi beni e i contanti e l’ha costretta a vivere sotto sorveglianza 24 ore su 24, 7 giorni su 7.
Accuse pesantissime, che il tribunale dovrà approfondire per decidere se la tutela legale sulla famosa cantante debba proseguire o essere revocata.