Cristallina, potente, virtuosa. A quasi 78 anni (li compirà il 25 marzo) la voce di Mina rimane eterna e senza tempo. Sarà che il suo è uno strumento ineguagliabile, sarà che le sue doti vocali sono incredibili, sarà che non si è logorata con milioni di concerti. Sarà tutto questo e altro ancora, sarà pure che non importa il motivo, conta solo un fatto: ascoltarla riporta indietro nel tempo.
Questo, però, non significa che il suo modo di cantare sia rimasto immutato. Anzi, nel nuovo album ‘Maeba’ Mina sperimenta, vocalmente ma anche sotto l’aspetto del sound. Perché è così, spiega il figlio Massimiliano Pani, che lei “si diverte”. Tutto sta lì: dopo tanti anni di carriera, quella voce proveniente da un altro pianeta ha ancora voglia di ascoltare musica nuova e di cimentarsi in prove sempre più difficili. Con una pazienza certosina ascolta i brani inviati dagli autori e li sceglie, con cura, con curiosità.
Ecco come nasce ‘Maeba’, nel quale si passa da classici pezzi ‘alla Mina’ a brani rock, e poi ancora jazz, swing. Addirittura elettronici e psichedelici, come quello scritto da Davide ‘Boosta’ Dileo dei Subsonica, che mai nell’immaginario comune si potrebbe pensare cantato da un’interprete come lei. Però la Mazzini non si spaventa e tira dritta per la sua strada, senza tralasciare una certa autoironia.
Accade, ad esempio, nella chicca di tutto il nuovo progetto: ‘A minestrina’, scritta e interpretata da Paolo Conte. E’ l’unico duetto del disco, in napoletano, nel quale la voce chiara di Mina e quella ruvida di Conte si mixano perfettamente raccontando una storia d’amore fra due persone della loro età: tutto ruota intorno a un piatto di minestrina. In ‘Maeba’ ci sono poi altre due ciliegine: una è ‘Il tuo arredamento’, brano, come lo definisce Pani, “incantabile”: per gli altri forse, ma non per lei, che opera degli sbalzi vocali virtuosi alla ‘Brava’ da lasciare senza parole; l’altra è una versione di ‘Heartbreak Hotel’ di Elvis Presley, reinterpretata come quando la cantava nelle balere a 15 anni, con un impianto sonoro a ricreare quella stessa atmosfera: da brividi.
Nonostante l’uscita del nuovo album, Mina continua a voler vivere lontana dalle scene. Per questo ha invitato la stampa a Lugano, nel suo studio di registrazione, vicino al quale vive, ma, ancora una volta, è rimasta nell’ombra, lasciando al figlio l’incombenza di raccontare la sua musica. Ha deciso di eclissarsi 40 anni fa, di abbandonare la tv quando ha capito che stava cambiando. “La sua forza – spiega Massimiliano – è sempre stata quella di cercare di andare in una direzione diversa. Basta pensare che, 20 anni prima di Madonna e 30 di Lady Gaga, è stata la prima a giocare con la sua immagine”. E infatti, dice Pani, la Germanotta ha più volte chiesto di incontrarla.
Mina si è negata anche a lei. Rimane avvolta nel mistero, così come il significato del titolo del disco. ‘Maeba’: per qualcuno il nome di una principessa polinesiana, per altri un acronimo dal significato nascosto. Se così fosse, se sulle prime lettere rimane il mistero, le ultime due potrebbero stare per ‘bianca aliena’, come quella raffigurata sulla copertina. Perché, di certo, la voce di Mina non è di questo pianeta.