Nella corsa al Mondiale brasiliano molte squadre che sono già certe del loro posto hanno impostato una fase ulteriore del progetto, successiva a quella della qualificazione: e sono impegnate in test e campus preparatori. Tra queste anche Italia e Germania che in settimana giocheranno un’amichevole di grande tradizione e prestigio: per altre invece la qualificazione è ancora tutta da conquistare e per alcune è quasi una mission impossible. Tra queste sicuramente la Giordania che ad Amman ospita domani la partita d’andata del knock-out game, lo spareggio definitivo, niente meno che con l’Uruguay. Una partita sulla carta proibitiva anche se il cammino della Celeste è stato tutt’altro che brillante nelle qualificazioni sudamericane dove per altro mancava anche il Brasile, qualificato di diritto al Mondiale in quanto paese organizzatore.
Il cammino della Giordania è stato lungo e faticoso: la squadra ha passato quasi tutte le eliminatorie preliminari asiatiche iniziando fin dal 23 luglio 2011 a guadagnarsi le sue opportunità. Prima ha battuto il Nepal, poi si è qualificato alla fase finale arrivando alle spalle dell’Iraq per partecipare al quarto turno eliminatorio arrivando terzo in girone da cinque alle spalle di Giappone e Australia, tecnicamente irraggiungibili. E infine ha battuto ai calci di rigore l’Uzbekistan dopo due partite, la prima ad Amman e la seconda a Tashkent finite 1-1. Un vero calvario: che non si è ancora concluso perché la formazione giordana, che nel frattempo ha anche cambiato allenatore perché il CT storico, Adnan Hamad, si è dimesso per lasciare il posto ai fratelli Hossam e Ibrahim Hassan che hanno avuto solo poche settimane di amichevoli per riuscire a preparare la doppia sfida decisiva contro l’Uzbekistan. Ma in tutto questo la Giordania è riuscita in un mezzo miracolo: sotto la protezione del vecchio saggio Deeb, giocatore di gran classe che è una sorta di mito per tutto il paese, adesso ecco un’altra occasione. Contro l’Uruguay… perché il regolamento delle qualificazioni al Mondiale Fifa prevede che la quinta asiatica spareggi contro la quinta sudamericana.
La Giordania non è mai stata così vicina al sogno di poter andare al Mondiale così come l’Asia non ha mai avuto cinque tanti potenziali rappresentanti a una fase finale nemmeno quando a organizzarlo erano state Corea e Giappone nel 2002.
Ma l’Uruguay, quarta in Sudafrica, è una squadra che non ha solo tradizione e storia dalla sua parte: la Celeste ha affrontato tre volte un playoff, e ha passato il turno due volte. Contro l’Australia nel 2002 e contro il Costa Rica nel 2010. Nel 2006 fu eliminato dai Socceroos ai calci di rigore. L’Uruguay ha Cavani e Suarez. La Giordania ha Deeb… giocatore di straordinaria personalità e di grande qualità che è riuscito nella non facile impresa di trascinare un gruppo di entusiasti semiprofessionisti al culmine della loro carriera. Occhio però anche ad Ahmad Ibrahim, micidiale contropiedista che si è rivelato il secondo top scorer delle qualificazioni asiatiche con sette gol in 18 partite.
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