II Tribunale del lavoro di Torino ha respinto il ricorso, primo del genere in Italia, dei sei rider di Foodora che avevano intentato una causa civile contro la società tedesca di food delivery, contestando l’interruzione improvvisa del rapporto di lavoro dopo le mobilitazioni del 2016 per ottenere un giusto trattamento economico e normativo.
“La controversa sentenza emessa dal Tribunale di Torino in merito ai lavoratori di Foodora, definiti quali collaboratori autonomi, – ha dichiarato la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan – impone una seria riflessione sulla reale condizione di migliaia di donne e di uomini che, al di là dell’inquadramento giuridico, prestano la loro attività in condizioni precarie dal punto di vista retributivo e di protezione sociale. Diventa non più rinviabile l’avvio di un’intensa stagione di contrattazione anche per questi lavori, per assicurare tutele e compensi adeguati. Noi siamo già impegnati con la nostra categoria la Felsa Cisl a dare una risposta per queste tipologie di lavoro. Per questo riteniamo necessario intraprendere immediatamente un tavolo di confronto con l’azienda per individuare una soluzione ai problemi che quotidianamente vivono queste persone tra le più deboli e prive di tutele del mercato del lavoro”.