L’ex ministro Altero Matteoli è morto oggi in un incidente stradale sulla Via Aurelia nei pressi di Capalbio. Aveva 77 anni. Secondo quanto si apprende il senatore di Forza Italia è stato estratto in fin di vita dalle lamiere dell’auto sulla quale viaggiava ma è deceduto poco dopo nonostante il tentativo di rianimarlo effettuato sul posto. Nell’incidente sono rimaste coinvolte due auto.
L’incidente – Nell’incidente in cui ha perso la vita l’ex ministro Altero Matteoli sono rimaste coinvolte due auto. Ci sarebberop altri due feriti portati in ospedale. La strada statale 1 Aurelia è stata temporaneamente chiusa in direzione sud. L’incidente tra le due auto è avvenuto al chilometro 137,200, all’interno del territorio comunale di Orbetello (Grosseto). Sul posto sono presenti le squadre Anas, i vigili del fuoco e le forze dell’ordine per la gestione della viabilità e il ripristino del normale flusso del traffico, nel più breve tempo possibile
La vita – Toscano, di Cecina (dove era nato l’8 settembre del 1940), Matteoli è sempre stato un uomo di destra. Veniva dal Movimento Sociale dove era stato segretario regionale toscano. Nel 1994 aderì alla nascita di An con Fini e gli altri esponenti del vecchio Msi almirantiano. Deputato dal 1983, è stato ministro per l’ambiente nel primo governo Berlusconi nel 1994, incarico rinnovatogli dal Cavaliere nei suoi secondo e terzo governi. La sua azione di governo raccoglie consensi nella sua parte politica, ma anche critiche da parte delle associazioni ambientaliste per il ritardo nell’approvazione del piano nazionale di assegnazione delle emissioni, il silenzio sui piani di attuazione concreta del protocollo di Kyoto e l’accettazione del condono edilizio varato dal suo governo.
Tra il 2008 e il 2011, mentre era anche sindaco del Comune di Orbetello, Matteoli ricoprì l’incarico più importante della sua carriera politica: ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture nel IV governo Berlusconi. Tra i suoi atti in qualità di ministro un accordo per la realizzazione del collegamento ferroviario ad alta velocità Torino-Lione (la cosiddetta Tav). Nel dicembre 2009 propone l’innalzamento dei limiti di velocità sulle autostrade a 150 km/h. Una proposta che trova l’opposizione dell’Associazione italiana familiari e vittime della strada.
In tutta questa fase, Matteoli fa parte della ristretta cerchia di dirigenti vicini a Gianfranco Fini (e qualche volta in disaccordo col leader) che portano avanti l’esperienza di An. Fino al 2013 quando è tra i protagonisti dello scioglimento di An e della fusione in Forza Italia. Nel 2014 Matteoli è nella lista dei 100 indagati dalla procura di Venezia per l’inchiesta sul Mose ed il 14 settembre 2017 viene condannato in primo grado a quattro anni di reclusione.
Ultimamente era forse un poco più defilato ma faceva comunque attività politica a tempo pieno e, oltre a essere presidente della Commissione Trasporti del Senato, era membro del Comitato di Presidenza di Forza Italia. Voce bassa, burbero e piuttosto silenzioso, ma in fondo simpatico a tutti, Matteoli aveva sempre una forte influenza nel centrodestra italiano.