Nel 2018 circa 641mila lavoratori (il 3,8% degli assicurati Inail) hanno subito un incidente sul lavoro: l’84,6% di questi sono avvenuti durante l’attività lavorativa, mentre il 15,4% durante il tragitto casa-lavoro, facendo registrare un aumento delle denunce di infortunio dello 0,9% rispetto al 2017. Ma l’aumento più significativo è quello che riguarda gli incidenti con esito mortale (+10,1% nel 2018), soprattutto quando si utilizzano mezzi di trasporto per lavorare. Lo rileva l’indagine ‘Sicurezza sul lavoro: la mappa dei rischi‘ dei consulenti del lavoro, che, in occasione della Giornata mondiale per la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro del 28 aprile, ha analizzato gli open data Inail in materia di infortuni sul lavoro e malattie professionali, disegnando una mappa delle province italiane e dei settori produttivi in cui si è verificato il maggior numero di episodi. Il rapporto arriva a due giorni dalla notizia di quattro operai morti sul lavoro in una sola giornata. Gli incidenti fatali sono avvenuti a Livorno, Savigliano, Sestu e Ravello
Crotone – Nel biennio 2017-2018 il maggior numero di infortuni mortali di lavoratori si registra nella provincia di Crotone (6,3 ogni mille) e, a seguire, nelle province di Isernia (5,9ë) e Campobasso (4,7ë). Nel solo 2018, invece, è la provincia di Gorizia che fa registrare il più alto tasso di malattie professionali tumorali (22,5%), seguita al 2° e al 3° posto dalle province di Torino (18,5%), Novara e Milano (18,4%).
Taranto – A causare patologie cancerogene nei lavoratori occupati in Italia sono soprattutto le fibre di amianto (oltre il 70% dei casi), in particolare nell’industria metalmeccanica. La maglia nera, però, per il numero assoluto di malattie cancerogene imputabili all’attività lavorativa spetta a Taranto, seguita da Torino, Napoli, Milano, Genova e Venezia.