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Inflazione: Istat, a novembre accelera ancora, mai così dal 2008

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Corre ancora l’inflazione italiana, mentre si conferma una ripresa congiunturale sostenuta dell’economia del Belpaese nel terzo trimestre, in misura pari al 2,6%, analogamente a quanto anticipato dalla stima preliminare. In termini tendenziali, la crescita rispetto al terzo trimestre del 2020 è risultata all’Istat pari al 3,9% (era del 3,8% nella stima preliminare). E la crescita acquisita per il 2021, ovvero quella che si otterrebbe se nel quarto trimestre dell’anno il Pil italiano registrasse una variazione congiunturale nulla, è pari al 6,2%. Sono dati che arrivano proprio mentre la nuova variante Covid ha ‘fatto paura’ ai mercati finanziari mondiali.

Tornando alla accelerazione dell’inflazione nostrana, secondo le stime preliminari dell’Istat, a novembre l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,7% su base mensile e del 3,8% su base annua (da +3,0% del mese precedente). Sempre a novembre, l’inflazione accelera nuovamente, portandosi a un livello che non si registrava da settembre 2008 e continuando a essere sostenuta soprattutto dalla crescita dei prezzi dei beni energetici, con l’accelerazione della componente non regolamentata che segue quella della componente regolamentata registrata a ottobre. Le tensioni inflazionistiche, seppur in misura contenuta, si diffondono anche ad altri comparti merceologici, in particolare i beni alimentari e i servizi relativi ai trasporti, e l’inflazione di fondo sale a livelli che non si vedevano da marzo 2013.

C’è un ‘colpevole’ dei rincari che si distingue fra gli altri. L’ulteriore accelerazione, su base tendenziale, dell’inflazione, spiega l’Istat, è infatti ancora una volta in larga parte dovuta ai prezzi dei beni energetici (da +24,9% di ottobre a +30,7%) e, in particolare, a quelli della componente non regolamentata (da +15,0% a +24,3%), mentre la componente regolamentata, pur mantenendo una crescita molto sostenuta, registra un lieve rallentamento (da +42,3% a +41,8%).

Accelerano rispetto a ottobre, ma in misura minore, anche i prezzi dei beni alimentari sia lavorati (da +1,0% a +1,7%) sia non lavorati (da +0,8% a +1,5%) e quelli dei servizi relativi ai trasporti (da +2,4% a +3,6%). L”inflazione di fondo’, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, e quella al netto dei soli beni energetici accelerano entrambe da +1,1% di ottobre a +1,4%.

Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori non usa mezze parole: “Un rialzo nefasto! Ora è più che reale il rischio di una gelata sui consumi e sul Natale. Urge un intervento del Governo che raffreddi i rincari dei carburanti e intervenga con maggior efficacia su quelli di luce e gas che stanno svuotando le tasche degli italiani e senza i quali l’inflazione annua oggi sarebbe solo dell’1,4%”. E a parlare più che le parole sono le cifre per l’associazione consumeristica: “L’inflazione al 3,8% significa, per una coppia con due figli, un aumento del costo della vita pari a 1346 euro su base annua, 524 solo per Abitazione, acqua ed elettricità, 567 euro per i Trasporti. Per una coppia con 1 figlio, la maggior spesa annua è pari a 1247 euro, 526 per l’abitazione, 494 per i trasporti, in media per una famiglia il rialzo complessivo è di 1043 euro, 493 per l’abitazione e 363 per i trasporti”.

E dall’Eurostat la musica è la stessa. L’inflazione annuale dell’eurozona è attesa del 4,9% a novembre 2021, in aumento dal 4,1% di ottobre. Guardando alle principali componenti inflattive nell’area dell’euro, l’energia dovrebbe registrare il tasso annuo più elevato a novembre (27,4%, rispetto al 23,7% di ottobre). In Italia il dato dell’inflazione è stimato in crescita al 4% rispetto al 3,2% segnato in ottobre.

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