La tre giorni di Kitzbuehel riconsegna all’Italsci un Christof Innerhofer ritrovato. Non ancora sul podio, ma nuovamente consapevole dei propri mezzi. L’azzurro di Gais centra il secondo quarto posto in due giorni sulla ‘Streif’: rispetto al risultato in discesa i rimpianti sono maggiori nel superG vinto da Vincent Kriechmayr con il tempo di 1’12″58, perché il finanziere si è piazzato ad appena 4 centesimi dal terzo posto, andato a un altro austriaco, Matthias Mayer, con lo svizzero Marco Odermatt nel mezzo a 12 centesimi. Penalizzato dal pettorale di partenza – Inner (reduce dalla disavventura del Covid-19) è sceso con il numero 2 – dopo qualche errorino nella parte alta l’azzurro ha trovato fiducia curva dopo curva, spiccando su un fondo ghiacciato pericoloso che ha tradito altri atleti. Un ottimo segnale in vista dei Mondiali di Cortina, al via tra due settimane. “Sapevo di aver fatto una bella prova, non perfetta perché sapevo di avere perso qualche decimo nella parte iniziale – ha ammesso Innerhofer – Ho cercato di rischiare e vengo premiato per il buon piazzamento. C’erano quattro passaggi molto difficili e il resto dove bisogna rischiare tanto. Qui è sempre così: si tratta probabilmente del superG più difficile della stagione. Oggi poi la pista era molto ghiacciata ed è difficile avere buone sensazioni e guidare nel modo migliore lo sci. In queste due gare ho fatto tutto con il 50% di testa, quando di solito si fa l’80% con le gambe e il resto con la testa”. Delude invece l’altro big azzurro, Dominik Paris, tagliato subito fuori dalla lotta per le primissime posizioni dopo una scivolata in una curva a destra pochi secondi dopo lo start. Il campione di Merano ha completato comunque la sua prova, giungendo sul traguardo a oltre due secondi (2″18) dal vincitore. Il ‘metallaro’ delle nevi, che proprio un anno fa si era infortunato sulle nevi austriache, lascia Kitz comunque con il bottino di un podio (3°) in discesa, prezioso nel processo di recupero fisico e mentale.
Nel frattempo la Valanga Rosa, con ancora impressa nella mente la doppietta di Sofia Goggia in discesa a Crans Montana, sogna un’altra giornata indimenticabile in vista del gigante di Kronplatz, in programma martedì. Marta Bassino, regina quest’anno della specialità, si avvicina a questo appuntamento con la leggerezza che la contraddistingue. “La pista mi è sembrata molto bella, il primo pezzo fino al muro è molto bella, qui sotto secondo me si deve un po’ pulire. Rimane un tracciato bello tosto, soprattutto per entrare nel muro qui sotto, che è tutto in contropendenza – ha raccontato la piemontese, che vanta un poker di successi in gigante tra Solden, Courchevel e il bis a Kranjska Gora – Io continuo a correre libera da ogni pressione e soprattutto a divertirmi, senza dare troppo peso al fatto di indossare il pettorale rosso”. Anche Federica Brignone, reduce dal podio in superG a Crans Montana, punta a un ruolo da protagonista sulle pendici della temibile ‘Erta’, che ha già domato nel 2017. “Il terzo posto in supergigante mi ha restituito quella fiducia che andavo cercando, qui ci sono tre muri dove conta molto l’atteggiamento, e conterà anche la luce, soprattutto nella seconda manche, con parecchie zone d’ombre – ha evidenziato la detentrice in carica della sfera di cristallo – Sull’Erta ho vinto una volta e in un’altra occasione sono arrivata terza, ha sempre esaltato le mie caratteristiche”. Sofia Goggia invece vuole fare le prove generali in vista dell’appuntamento iridato di Cortina. E smaltire la rabbia per l’uscita in superG. “La delusione è passata, adesso guardo con fiducia a questo gigante, una specialità dove mi sento meglio giorno dopo giorno – ha ammesso la bergamasca – Questa gara e quelle veloci di Garmisch del prossimo fine settimana rappresentano i test finali prima dei Mondiali, quindi massima concentrazione per continuare a fare bene”.