Le forze governative dell’Iraq hanno preso il controllo della città di Kirkuk sottraendolo ai curdi, in risposta al referendum per l’indipendenza del Kurdistan iracheno che si era tenuto lo scorso 25 settembre. Secondo quanto riferiscono alcuni residenti, un convoglio di veicoli blindati delle forze d’elite irachene anti terrorismo addestrate dagli Usa è intervenuto per prendere il controllo del quartier generale del governo provinciale nel centro di Kirkuk oggi pomeriggio, a meno di un giorno dall’inizio delle operazioni.
Una decina di blindati è arrivata all’edificio: è stata tirata giù la bandiera curda, mentre è stata lasciata sventolare soltanto quella irachena. Il premier dell’Iraq, Haidar al-Abadi, aveva ordinato di issare la bandiera irachena a Kirkuk e nelle altre zone contese rivendicate sia dal governo centrale che dai curdi nel loro referendum.
Baghdad ha definito l’avanzata priva di opposizione e ha invitato le forze di sicurezza curde, note come peshmerga, a collaborare nel mantenimento della pace. I peshmerga, dal canto loro, hanno detto che l’Iraq dovrà pagare “un prezzo alto” per avere “fatto guerra al popolo curdo”. Gli Stati Uniti hanno invitato alla calma entrambe le parti, provando a evitare un conflitto totale fra Baghdad e i curdi che aprirebbe un nuovo fronte nei 14 anni di guerra civile nell’Iraq e potrebbe potenzialmente trascinare potenze regionali come Turchia e Iran.
Un residente di Kirkuk riferisce che membri della comunità turcomanna nella città, di un milione di abitanti, stanno festeggiando, guidando convogli con bandiere irachene e sparando colpi in aria. I residenti temono che questo possa portare a scontri con i curdi. Quello di stanotte è il passo più decisivo intrapreso da Baghdad per bloccare il tentativo indipendentista dei curdi, che hanno governato una parte autonoma del Paese dalla caduta di Saddam Hussein nel 2003 e tre settimane fa hanno votato per la secessione.
Kirkuk, una delle città più composite a livello etnico e religioso in Iraq, si trova poco fuori dalla zona autonoma curda. I curdi la considerano il cuore della loro patria e ritengono che sotto Saddam sia stata ripulita dai curdi e vi siano stati sistemati gli arabi per garantire il controllo del petrolio. Secondo la tv di Stato, le forze irachene sono entrate anche a Tuz Khurmato, città chiave in cui si sono verificati scontri fra curdi e principalmente musulmani sciiti di etnia turcomanna. I campi petroliferi intorno a Kirkuk hanno fermato la produzione, ma Baghdad fa sapere che la riavvierà rapidamente. “Abbiamo conferma da comandanti militari che è questione di poco tempo”, ha riferito a Reuters un alto funzionario petrolifero di Baghdad. “Le nostre coraggiose forze riprenderanno il controllo di tutti i campi petroliferi di Kirkuk e riavvieremo immediatamente la produzione”, ha aggiunto.