Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu è stato interrogato dalla polizia per cinque ore consecutive nella sua residenza ufficiale nell’ambito di sospetti per aver ricevuto regali e favori da uomini d’affari. E’ la seconda volta questa settimana che il capo del governo israeliano viene interrogato, dopo tre ore di domande lunedì scorso. La procura deve decidere se aprire un’indagine penale, in cui potranno essere contestati i reati di frode, accettazione illegale di regali e rottura della fiducia. Il primo ministro ha comunque sottolineato che “non succederà nulla perché non è successo niente”, parlando di accuse senza fondamento. Gli interrogatori si sono concentrati in particolare su due casi di corruzione su cui la procura sta indagando da mesi, il principale noto come ‘Caso 1.000’, il secondo riguardante reati minori, ‘Caso 2.000’. L’indagine include 50 testimoni, tra cui l’imprenditore ebreo statunitense Ron Lauder, vecchio amico di Netanyahu, che ha riferito alla polizia di aver dato vari regali al premier e di aver pagato un viaggio all’estero a suo figlio Yair.
Israele, Netanyahu interrogato per ore per caso di corruzione
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