Nel terzo trimestre del 2016 il prodotto interno lordo è aumentato dello 0,3% rispetto al trimestre precedente e dello 0,9% nei confronti del terzo trimestre del 2015. Lo rileva l’Istat.
La crescita rispetto al trimestre precedente, segnala l’Istituto nazionale di statistica, è la sintesi di un aumento del valore aggiunto nei comparti dell’industria e dei servizi e di una diminuzione nell’agricoltura. Dal lato della domanda, vi è un contributo ampiamente positivo della componente nazionale (al lordo delle scorte), in parte compensato da un apporto negativo della componente estera netta.
Il terzo trimestre del 2016 ha avuto due giornate lavorative in più del trimestre precedente e una in meno rispetto al terzo trimestre del 2015. In questo periodo, il Pil è aumentato rispetto ai tre mesi precedenti dello 0,7% negli Stati Uniti, dello 0,5% nel Regno Unito e dello 0,2% in Francia. Rispetto al terzo trimestre 2015, invece, si è registrato un aumento del 2,3% nel Regno Unito, dell’1,5% negli Stati Uniti, dell’1,1% in Francia. Nel complesso, il Pil dei paesi dell’area euro è cresciuto dello 0,3% rispetto al secondo trimestre e dell’1,6% nel confronto con lo stesso trimestre del 2015.
La variazione acquisita per il 2016 dal Pil nel terzo trimestre del 2016 – la crescita, cioè, che si avrebbe se nel quarto trimestre non si verificassero ulteriori variazioni – è pari a +0,8%. Lo rileva l’Istat nella sua stima preliminare del Pil.
Con le riforme sale il Pil, senza riforme sale lo spread. Avanti tutta, l’Italia ha diritto al futuro #passodopopasso
— Matteo Renzi (@matteorenzi) 15 novembre 2016