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Italiano linciato dalla folla in Honduras: arrestati cinque sospetti

Foto AP-LaPresse - Tutti i diritti riservati

Linciato da una folla di circa 600 persone, armate di pietre e bastoni. E’ morto così l’italiano Giorgio Scanu, 66 anni, originario dell’oristanese, da tempo residente in Honduras. L’uomo è stato ucciso a Santa Ana de Yusguare, nel dipartimento di Choluteca dopo essere stato accusato dai residenti dell’omicidio di un anziano del posto, Juan Flores. Prima è stato picchiato selvaggiamente, poi la sua auto e la sua casa sono state bruciate. Sui social sono circolate foto e video della tragedia che mostrano la folla prendere d’assalto la casa di Scanu. Alcune clip, in possesso del quotidiano El Heraldo, non sono state pubblicate per l’eccessiva brutalità. La polizia dell’Honduras ha riferito che ad ora sono stati effettuati cinque arresti. Si tratta di persone originarie di Santa Ana de Yusguare di 23, 55, 19, 27 e 23 anni. La Farnesina sta monitorando la situazione in attesa di ulteriori accertamenti, ed è in contatto con l’ambasciata in Guatemala che ha la competenza sul territorio.

Secondo quanto riferito dai media, Scanu sarebbe morto in ospedale a causa delle gravi ferite riportate. La polizia nazionale ha parlato di “una folla di circa 600 persone armate, che ha fatto irruzione nella proprietà privata con l’apparente intenzione di uccidere un cittadino straniero”. L’uomo, originario dell’oristanese, era un appassionato giocatore di calcio. “Lo chiamavano Terrore perché in campo, quando giocava come difensore, faceva paura agli avversari”, racconta a LaPresse Tino Melis, sindaco di Santa Giusta, comune d’origine di Scanu, “Eravamo coetanei, lo ricordo molto bene anche perché mi sono occupato della squadra locale di calcio quando all’epoca ero sindaco”. Scanu aveva giocato nelle squadre di Santa Giusta, San Vero Milis, Nurachi e Riola, come terzino. Poi aveva deciso di diventare allenatore ed era stato ancora impegnato nel settore dilettantistico. L’uomo si è poi sposato e ha avuto un bambino “ma dopo qualche mese è sparito, parliamo di almeno 35 anni fa. L’ultima volta l’ho visto una quindicina d’anni fa e mi aveva raccontato di essersi trasferito in Centro America per lavorare con alcune compagnie telefoniche. Era un bravo tecnico, molto apprezzato”, ha aggiunto Melis. Il sindaco di Santa Giusta ha parlato di forte turbamento della comunità. “Siamo tutti molto dispiaciuti. Il nostro concittadino era in Honduras per lavorare ed è rimasto vittima di un agguato terribile e ingiusto”, ha detto. A Santa Giusta, a quanto si è appreso, abita ancora l’ex moglie di Scanu con il figlio.

Le immagini del linciaggio condivise sui social hanno destato orrore e sgomento. “La popolazione in Honduras vive in una situazione di violenza diffusa”, proveniente dalle gang, dalla criminalità, in particolare nelle zone urbane, ma anche dalle forze dell’ordine, ha spiegato Antonella Mori, head del programma America Latina dell’Ispi, “è tra i Paesi più poveri, se non il più povero dell’America Latina e Caraibi, insieme ad Haiti”, “oltre il 50% della popolazione è considerata povera, e il 20% estremamente povera”, e “ha una disuguaglianza di reddito tra le più elevate”. “La grande differenza nella distribuzione del reddito, i traffici illeciti, la droga in transito verso il Nord”, ha aggiunto Moris, sono tutti fattori che “alimentano la violenza”, favorita dalla difficoltà che ha il Paese di mantenere l’ordine pubblico.

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