Diverse decine di membri della diaspora algerina provenienti da tutta l’Europa hanno manifestato giovedì sera nel cuore del quartiere europeo di Bruxelles contro la repressione violenta degli attivisti del movimento pacifista Hirak in Algeria e hanno chiesto il rilascio di centinaia di prigionieri politici. Riuniti davanti alla sede del Consiglio dell’Unione europea, dove si svolgeva il vertice Unione europea-Unione africana, i manifestanti hanno chiesto alle istituzioni europee di fare pressione sul governo algerino per allentare la sua morsa repressiva sugli attivisti di Hirak, che celebra questo mese il suo terzo anniversario e che continuerà finché nessuna delle sue richieste sarà soddisfatta dalle autorità algerine. A riportare la notizia l’Agenzia stampa marocchina Map.
Denunciando la complicità di alcuni stati europei con il regime algerino nella sua deriva autoritaria, i membri della diaspora algerina hanno lanciato il loro appello per la liberazione dei prigionieri che sono in detenzione preventiva da diversi mesi nelle prigioni algerine e che a decine sono in sciopero della fame. “È ora che la comunità internazionale, e l’Unione europea in particolare, si mobiliti per fermare la repressione sistematica delle voci critiche nei confronti del regime algerino”, hanno detto secondo quanto riporta Map.
Chiedendo un cambiamento radicale e pacifico, i manifestanti, che tenevano striscioni che denunciavano la dittatura militare in Algeria e che venivano da diverse città europee, hanno ribadito il loro impegno per l’Hirak e le sue richieste democratiche. Nei discorsi pronunciati in questa occasione, hanno fatto riferimento ai vari rapporti delle organizzazioni internazionali dei diritti dell’uomo che segnalano le misure che minano lo stato di diritto in Algeria e i principi internazionalmente riconosciuti su cui si basano la democrazia e la libertà di espressione. Minacce, intimidazioni, arresti abusivi, violenze, umiliazioni e pesanti condanne al carcere dopo processi in cui i diritti più elementari sono a malapena garantiti . Denunciando la strumentalizzazione della macchina giudiziaria del loro paese, che prende di mira qualsiasi dissidente in varie forme, hanno ribadito il loro impegno per il rispetto e la promozione dei diritti umani come stabilito nella Dichiarazione universale e nei patti internazionali sui diritti umani, così come lo stato di diritto e le libertà fondamentali. Hanno insistito che le promesse socio-economiche annunciate dalle autorità algerine alla vigilia di ogni anniversario dell’Hirak sono semplicemente “populiste, controproducenti e non fanno che accentuare le richieste e le aspirazioni del popolo algerino alla democrazia e alla libertà”.
Oltre a Bruxelles, i collettivi della diaspora algerina in Europa stanno organizzando raduni e azioni di protesta in diverse città europee, in particolare in Francia, Italia e Spagna. Il 20 febbraio, una grande marcia è prevista nelle strade di Parigi per celebrare l’anniversario dell’Hirak. Un’altra marcia avrà luogo a Barcellona, Spagna, il 26 febbraio per denunciare “la complicità degli stati europei con il regime algerino, che viola e disprezza i più elementari diritti umani. Queste azioni mirano a far sentire le voci dei detenuti politici, dei giornalisti e degli attivisti dei diritti umani che languono nelle prigioni algerine” sono le parole degli attivisti riportate da Map.