“Il pulsante nucleare è sempre sul mio tavolo, non è un ricatto ma è realtà”. Un Kim Jong-Un decisamente minaccioso è comparso sui teleschermi nordcoreani per il suo messaggio di fine d’anno. Un messaggio tutto incentrato sul programma nucleare della Corea del Nord che da mesi preoccupa l’occidente e, in primo luogo, l’amministrazione Trump. Kim ha esortato il suo Paese a intensificare l’attività tecnica e scientifica per arrivare raopidamente a produrre in modo massiccio testate nucleari e missili: “Dobbiamo produrre in serie testate nucleari e missili balistici e accelerare il loro dispiegamento”, ha detto Kim nel suo discorso ribadendo le sue affermazioni secondo cui la Corea del Nord ha ormai raggiunto il suo obiettivo di diventare uno stato nucleare.
Kim, come è noto, ha presieduto diversi test missilistici nel 2017 e ha effettuato il sesto e più potente test nucleare (a suo dire una bomba all’idrogeno) lo scorso settembre. Il leader nordcoreano ha ribadito il tema su cui ha già battuto più volte: il suo programma ha lo scopo di mettere la Corea del Nord nelle condizioni di colpire la terraferma degli Stati Uniti.
Ogni volta, in occasione degli annunci roboanti di Kim sui test nucleari o missilistici, Trump ha risposto con dichiarazioni altrettanto dure minacciando di “distruggere totalmente” Pyongyang, non perdendo l’occasione di schernire Kim, dicendo che il leader nordcoreano chiamandolo “ragazzo missile” e descrivendolo impegnato in una “missione suicida”.
Ma lungi dal persuadere Kim a rinunciare ai suoi progetti nucleari, gli analisti dicono che i duri discorsi di Trump potrebbero aver spinto il leader nordcoreano ad accelerare la sua pericolosa attività. “La Corea del Nord può far fronte a qualsiasi tipo di minaccia nucleare dagli Stati Uniti e ha un forte deterrente nucleare che è in grado di impedire agli Stati Uniti di giocare con il fuoco”, ha detto Kim lunedì. E ha poi aggiunto la battuta agghiacciante sull’esistenza di un “bottone di lancio” sulla sua scrivania, pronto a essere usato.
Olimpiadi – Molto più concilianti le parole di Kim in merito al rapporto con la Corea del Sud e con le prossime Olimpiadi che si svolgeranno a
Pyeongchang
(Corea del Sud) dal 9 al 25 febbraio prossimi. La Corea del Nord potrebbe inviare una delegazione ai Giochi e partecipare alle gare. In proposito Kim Jong-Un ha detto: “Siamo disposti a prendere le misure necessarie anche per inviare la nostra delegazione” ai Giochi di Pyeongchang che sono stati definiti “Olimpiadi della pace”