“Non ce l’ho con nessuno, ma non sono soddisfatto. Tutti sono qui per vincere. Non sono incazzato, semplicemente io punto all’eccellenza”. Non può dirsi arrabbiato, il giovane Ultimo battuto sul filo di lana (e a sorpresa) da Mahmood. Ma un po’ ce l’ha con i giornalisti che l’hanno dato per vincitore del 69esimo Festival di Sanremo ma l’hanno anche criticato: “Non ho mai avuto la pretesa di vincere, come invece avete pensato voi tirandomela. Io mi sono grattato, ma non è servito. La mia vittoria sarà dopo il Festival, saranno i live, la gente che mi vuole bene e si riconosce in quello che scrivo. Sono contento di aver partecipato. E sono contento per il ragazzo… Mahmood”. Da qui parte la polemica, con i giornalisti che gli fanno notare che ha chiamato in maniera fredda “ragazzo” il collega: “Avete questa settimana per sentirvi importanti e rompete il cazzo. Qualunque cosa dirò avrete qualcosa da ridire”, dice Ultimo scaldando l’atmosfera.
Salvini ha scritto che avrebbe preferito la sua vittoria rispetto a quella di Mahmood. Ultimo risponde così: “Io scrivo canzoni, quando le scrivo non sono più mie. Se le apprezza Salvini, un dentista o un muratore, a me non cambia niente”. E poi: “Sono contento per Mahmood e non provo assolutamente rancore per come è andata, sono felice di aver partecipato”.
“La responsabilità che ho sentito – dice ancora Ultimo – è stata sempre forte perché quando la gente ha molte aspettative qualsiasi cosa farai sarà sempre meno o al massimo al livello delle aspettative. Ma noi quando cantiamo non possiamo fare altro che cantare. Se uno non riesce a realizzarle non possiamo fare altro che accettarle”.