Continua la polemica sul presidente del Senato, Ignazio La Russa, dopo la pubblicazione sul suo account Instagram di un post che celebrava la nascita del Movimento Sociale Italiano, partito di destra conservatore fondato il 26 dicembre 1946 da ex esponenti del regime fascista. Già ieri, tra gli altri, il Partito Democratico aveva chiesto le dimissioni di La Russa, e l’Anpi (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) aveva definito il gesto uno “sfregio alle istituzioni democratiche“.
Oggi alla fila delle critiche si aggiungono quelle di Nicola Fratoianni, leader di Sinistra Italiana, che ha detto: “Evidentemente la commozione per l’infamia delle leggi razziali volute dal fascismo ha una data di scadenza molto ravvicinata. Dopo solo dieci giorni dalle lacrime della presidente Meloni, dalle parti della destra si può tornare tranquillamente ad omaggiare quel partito dei reduci della repubblica serva dei nazisti. Se però lo fanno la seconda carica dello Stato e una componente del governo in carica (la sottosegretaria alla Difesa Isabella Rauti, ndr) c’è un problema grande quanto una montagna”, invitando La Russa e Rauti a “fare un passo indietro, nel rispetto delle istituzioni democratiche del nostro Paese”.
Si è espresso sulla questione anche il leader di Azione, Carlo Calenda, con un post su Twitter. “Giocare con le tragedie della storia. Ignazio La Russa appena eletto pronuncia un confuso discorso su resistenza e democrazia. Poi fa il nostalgico di un partito nato dalla Repubblica sociale e dal nazifascismo. Manca un ragionamento critico sul suo percorso politico”, ha scritto, aggiungendo: “È un insulto alla storia italiana. La Russa pensa di poter tenere insieme in un cocktail pop i busti di Mussolini e i fiori alla Segre. Tanto nulla ha più un significato profondo e tutto si consuma nell’arco di una foto. La memoria è sostituita dall’opportunismo. Pessimo. Del resto la politica italiana è fatta di rimozioni. ‘Eravamo fascisti ma buoni’. ‘Eravamo comunisti ma buoni’. Siamo sempre a ‘italiani brava gente’ come mezzo per dimenticare e spiegare e per questo non evolviamo mai. E siamo sempre ancorati a un passato che non passa mai”.
Giocare con le tragedie della storia. @Ignazio_LaRussa appena eletto pronuncia un confuso discorso su resistenza e democrazia. Poi fa il nostalgico di un partito nato dalla Repubblica sociale e dal nazifascismo. Manca un ragionamento critico sul suo percorso politico. pic.twitter.com/CJv6l3pUQI
— Carlo Calenda (@CarloCalenda) December 28, 2022