Si dimette la sottosegretaria Simona Vicari, indagata per corruzione nell’ambito dell’operazione ‘mare monstrum’ su un giro di mazzette sui fondi riguardanti il trasporto marittimo. La senatrice di Ap avrebbe ricevuto un Rolex in cambio di un emendamento che riduceva l’Iva sul trasporto marittimo. “Sono assolutamente tranquilla e certa della liceità della mia azione essendomi, della vicenda, interessata nel pieno adempimento delle deleghe che mi erano state conferite e nella pienezza del ruolo di Parlamentare che rivesto e questo per venire incontro alle esigenze dell’intero comparto marittimo. Se il signor Morace ne beneficerà ciò avverrà al pari di tutti i suoi colleghi che operano nel settore e senza alcun privilegio personale”, dice in una nota.
“Poiché la mia permanenza nell’incarico di Sottosegretario al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti comporterebbe di affrontare quotidianamente una materia per la quale sono oggi sottoposta ad indagine, al fine di garantire a me e al mondo che è maggiormente interessato al trasporto marittimo e a tutto il Governo che ho avuto l’onore di rappresentare, una maggiore serenità, ritengo opportuno rassegnare le mie dimissioni che mi consentiranno di meglio rappresentare all’Autorità giudiziaria tutte le ragioni per le quali sono assolutamente estranea a quanto contestato”, prosegue. “In quella sede farò chiarezza anche del regalo ricevuto da Morace che nulla ha a che vedere con il ruolo di Sottosegretario e l’impegno da me profuso per il riordino dell’intero settore”, conclude Vicari.
LE INDAGINI. Corruzione, turbata libertà degli incanti, violenza o minaccia a pubblico ufficiale, accesso abusivo ad un sistema informatico, rivelazione del segreto d’ufficio e installazione di apparecchiature per intercettare conversazioni telefoniche. Sono le accuse a carico di politici arrestati e indagati questa mattina nell’ambito dell’operazione ‘mare monstrum’ portata avanti dai carabinieri di Palermo e Trapani per indagare su un giro di mazzette sui fondi riguardanti il trasporto marittimo.
Le indagini hanno fatto scattare gli arresti domiciliari per il deputato regionale Girolamo Fazio, ex sindaco di Trapani e candidato nuovamente a sindaco, e per il capo della segreteria particolare dell’assessore regionale alle infrastrutture e mobilità, Giuseppe Montalto. E’ stato invece portato in carcere l’armatore Ettore Morace, titolare ‘Liberty Lines’. Indagata per corruzione anche Vicari: avrebbe ricevuto un Rolex in cambio di un emendamento che riduceva l’Iva sul trasporto marittimo.
L’indagine si è concentrata su Morace, proprietario della Liberty Lines, compagnia di navigazione con sede a Trapani e leader nel settore del trasporto passeggeri su imbarcazioni veloci, dopo il riscontro di gravi irregolarità per quanto riguardava l’affidamento, proprio a favore della società di Morace, dei servizi di collegamento a mezzo unità veloci per le isole Egadi ed Eolie. Nel dettaglio, è stato notato un sovradimensionamento della compensazione finanziaria, ottenuto attraverso Salvatrice Severino, funzionaria del dipartimento Infrastrutture ora indagata: la donna si sarebbe spesa per far risolvere positivamente un contenzioso che Morace aveva con l’amministrazione regionale e lo avrebbe favorito nel predisporre il bando del 2014.
In generale, Morace si è dimostrato abile nel tessere una vasta e diversificata rete di supporto politico-istituzionale, a livello regionale e nazionale, finalizzata al rafforzamento della posizione di quasi monopolio della Liberty Lines e all’aggiudicazione di fondi regionali ‘gonfiati’. Soprattutto è emerso il suo legame con il deputato regionale Girolamo Fazio, accusato a sua volta di aver fatto pressioni sull’ex presidente del Cga, Raffaele De Lipsis, per far rivedere una sentenza del Tar del 2017 che dava ragione alla Regione contro Morace su un vecchio contenzioso.
Morace si è avvalso anche del forte appoggio della sottosegretaria di Stato al ministero dei Trasporti Simona Vicari (il cui fratello è anche dipendente della Liberty Lines): con il suo interessamento della stessa, l’imprenditore è riuscito a ottenere fra il 2015 e il 2016 la presentazione e l’approvazione di un emendamento alla legge di stabilità dello Stato con il quale veniva ridotta l’imposta d’Iva dal 10% al 5% per i trasporti su navi veloci, causando un ammanco alle casse dello Stato di 7 milioni di euro e, di conseguenza, un arricchimento della società Liberty Lines; il ritiro della proposta di nomina di un consulente, inviso a Morace, all’assessorato regionale ai Trasporti.
A sua volta, il capo della segreteria dell’assessore ai Trasporti della Regione Sicilia, Giuseppe Montalto, sfruttando il suo ruolo, è riuscito a ottenere dall’armatore l’assunzione di un amico giornalista nell’ufficio stampa di Liberty Lines e una favorevole liquidazione del trattamento di fine rapporto con ‘Siremar s.p.a.’ per l’amica Marianna Caronia.