‘La terra dei figli‘ di Claudio Cupellini sarà nelle sale dal prossimo 1 luglio.
Il regista racconta così il film: “Una storia di formazione in cui la bellezza e la meraviglia, rappresentate da un adolescente solo al mondo, combattono contro le tenebre di una terra che sembra implacabilmente ostile. Il film è però anche una storia di avventura titanica e appassionante, un grande viaggio fisico e sentimentale. Che parla di argomenti che appartengono sempre più al sentire comune: il futuro del mondo che lasceremo ai nostri figli e l’importanza della memoria”.
La trama di ‘La terra dei figli’
La fine della civiltà è arrivata. Non sappiamo come. Un padre (Paolo Pierobon) e suo figlio (Leon De La Vallée), un ragazzino di 14 anni, sono tra i pochi superstiti. La loro esistenza, su una palafitta in riva a un lago, è ridotta a lotta per la sopravvivenza. Non c’è più società. Ogni incontro con gli altri uomini è pericoloso.
In questo mondo regredito, il padre affida a un quaderno i propri pensieri. Ma quelle parole per suo figlio sono segni indecifrabili. Alla morte del padre, il ragazzo decide di intraprendere un viaggio verso l’ignoto alla ricerca di qualcuno che possa svelargli il senso di quelle pagine misteriose. Solo così potrà forse scoprire i veri sentimenti del padre. E un passato che non conosce.
Una storia post-apocalittica
‘La terra dei figli’ è tratto dall’omonimo graphic novel di Gipi (Gian-Alfonso Pacinotti). Una sfida narrativa che rinuncia in partenza a colori, didascalie, voci fuori campo. Solo dialoghi e silenzi, il tempo che scorre senza ellissi, per raccontare in bianco e nero una storia.
Un futuro imprecisato. La fine della civiltà è arrivata, non sappiamo come. L’aria è piena di mosche, l’acqua di veleni. Un padre e due figli ragazzini sono tra i pochi superstiti. Vivono in una baracca in riva a un lago. Intorno a loro non c’è più società, solo lotta per la sopravvivenza. Gli uomini si dividono in predatori e prede, ogni incontro con gli altri è pericoloso. Il padre scrive qualcosa su un quaderno, ogni sera. I figli vorrebbero imparare a leggere, sapere come si viveva prima della “Fine”. Ma l’uomo non vuole…