“Ancora un grave episodio di intossicazione dopo aver bevuto acqua in un bar, a dimostrazione che nulla è stato fatto per tutelare la salute dei consumatori”. Lo afferma in una nota il Codacons, commentando il caso di Castrignano del Capo dove un bar ha servito per errore del brillantante per lavastoviglie a un cliente che aveva chiesto un bicchier d’acqua. Il ragazzo, di 28 anni, ora è in gravissime condizioni, dopo aver subito l’asportazione dello stomaco. Sembra che uno dei dipendenti del bar avesse travasato il detersivo in una bottiglietta di plastica e che il liquido trasparente fosse stato poi scambiato per acqua.
“È l’ennesimo episodio di avvelenamento che si registra in Italia e che allunga l’elenco di soggetti che hanno subito gravi lesioni fisiche dopo aver bevuto acqua in un pubblico esercizio – denuncia il presidente Codacons, Carlo Rienzi – Detersivi, soda caustica, varechina, acidi e altre sostanze tossiche utilizzate nelle cucine di bar e ristoranti finiscono nelle bottiglie e nei bicchieri d’acqua che poi, per errore, vengono serviti ai clienti. Questo accade perché quasi sempre acidi e liquidi tossici sono incolori e possono facilmente essere scambiati per acqua”. “Chiediamo una legge nazionale che imponga ai pubblici esercizi di colorare detersivi, acidi e sostanze liquide potenzialmente pericolose con colori accesi, in modo da renderle immediatamente riconoscibili e distinguibili dall’acqua – prosegue Rienzi – in tal modo sarà possibile evitare incidenti come quello avvenuto a Castrignano del Capo e tutelare la salute dei cittadini”.