Alla fine è fiducia sulla legge elettorale. Il governo ha incassato la prima fiducia sull’art.1 del Rosatellum bis con 307 voti favorevoli, 90 contrari e 9 astenuti. Tra oggi e giovedì la Camera dovrà esprimere anche gli altri due voti sul secondo e terzo articolo del Rosatellum bis, quelli sui quali pendono gli emendamenti che potrebbero essere votati a scrutinio segreto e ‘impallinare’ la legge.
Ap è pronta a votare. Forza Italia e la Lega, che sostengono il Rosatellum bis, non parteciperanno al voto sulla fiducia per poi dire sì, con ogni probabilità a scrutinio segreto, al voto finale. Sulle barricate ci sono M5S, Mdp e Sinistra italiana che hanno convocato la piazza contro quello che definiscono un “atto eversivo”.
Sulla carta il testo contava circa 400 voti favorevoli. Oltre ai 283 deputati dem (il gruppo è compatto, pronti a votare la fiducia come “necessità” sono anche gli orlandiani, anche se non si esclude qualche singola eccezione, tra chi come Gianni Cuperlo bolla la fiducia come “grave errore” o Marco Meloni che ha già annunciato il no) ci sono i 22 sì Ap, i 58 di Forza Italia, i 19 della Lega, i 12 di Democrazia solidale-Centro democratico, i 15 di Sc-Ala, i 14 Civici e innovatori, gli 11 di Direzione Italia e poi Minoranze linguistiche (6), Psi (4), Udc (6). “Siamo ottimisti sul voto finale – ha detto Rosato ieri al termine della lunga giornata a Montecitorio – il voto segreto sul provvedimento finale darà la misura del consenso che c’è sul testo”.
LA PROTESTA DELLA PIAZZA M5S. Cori Onestà e Vergogna si alzano da piazza Montecitorio nel corso della manifestazione M5S. Quando, arringando la folla, il parlamentare Giuseppe Brescia ha nominato il capo dello Stato Sergio Mattarella una sequela di fischi si è alzato dalla piazza.
“Voglio ringraziarvi perché il primo risultato è stato raggiunto: questa piazza è piena ed è sui principali giornali del mondo che ci danno ragione sulle critiche alla fiducia. Ci siamo riusciti in 20 ore. Ai vostri figli potrete dire ‘Io c’ero'”, ha detto Luigi Di Maioin piazza a Montecitorio. “Preparatevi domani faremo una veglia contro il voto finale sulla legge elettorale che sarà in serata”.
L’ATTACCO DI DI BATTISTA. Questa legge elettorale “produce un Parlamento composto per due terzi da nominati, per questo la fiducia sul Rosatellum bis è sbagliata”, attacca il deputato del M5S Alessandro Di Battista, definendo “fascista” la fiducia: “Solo Mussolini aveva fatto cose simili”. “Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha giustamente bocciato il Porcellum, poi ha firmato l’ultima legge elettorale che è incostituzionale. Ha commesso un errore una volta, mi auguro che ora ci pensi mille volte prima di firmare questa legge”, prosegue il pentastellato a ‘Circo Massimo’ su Radio Capital.
IL MONITO DI NAPOLITANO. Con la fiducia sulla legge elettorale “posta in blocco dal governo sulle parti sostanziali del testo prima che si aprisse il confronto sugli emendamenti all’art.1, non mi resta che la sola possibilità di intervenire in Senato nel corso del dibattito in Assemblea sulla fiducia. Ed è ciò che intendo fare, anche per mettere in luce l’ambito pesantemente costretto in cui qualsiasi deputato oggi, o senatore domani, può far valere il suo punto di vista e le sue proposte, e contribuire così alla definizione di un provvedimento tra i più significativi e delicati”. Così il presidente emerito della Repubblica, Giorgio Napolitano. “Ieri mattina avevo segnalato personalmente e posto pubblicamente l’opportunità di non ribadire nella nuova legge elettorale una clausola preesistente che ha già prodotto seri equivoci sul piano istituzionale – spiega l’ex capo dello Stato – E avevo manifestato l’intento di pronunciarmi eventualmente sulla proposta presentata alla Camera quando fosse giunta, auspicabilmente modificata nel punto da me citato e in altri suggeriti da varie fonti, al Senato per la sua definitiva approvazione”.