Matteo Renzi è arrivato alla Leopolda per dare il via all’ottava edizione della kermesse che ha lanciato nel 2010, e che quest’anno prende il nome di ‘L8’ “Incontro”. Il segretario del Pd, alle 21, ha raggiunto la storica stazione fiorentina a bordo del treno ‘Destinazione Italia’, con cui in queste settimane ha girato la penisola.
Sulla banchina della stazione di Firenze Porta al Prato, dove si è fermato il convoglio, ad accogliere il segretario del Pd c’era un gruppo di giovani nati negli anni Novanta, i millenials che saranno protagonisti di questa edizione della kermesse.
E proprio dalle presenze parte il suo discorso dal palco: “Tutti gli anni ci dicono: non ci sarà nessuno, Renzi solo come un cane…e ogni anno vengono migliaia di persone diverse con idee da condividere e progetti da confrontare. Per parlare di politica tra persone diverse ma in libertà”. “Dieci anni fa – ha aggiunto Renzi – dicevano che la Leopolda sarebbe stata oscurata da un grande evento, la nascita del partito di Gianfranco Fini. Sono passati 10 anni e noi siamo ancora qua”.
Poco lontano, a margine di un convegno sempre a Firenze, il padre dell’Ulivo Romano Prodi ha lanciato la sua stoccata al segretario dem: “Non sapevo neanche che ci fosse la Leopolda. Non vedo perché mi dovessero invitare, era una roba da giovani m’han detto…”.Poi, rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano se credesse ancora nell’ipotesi di rifare l’Ulivo, Prodi ha aggiunto: “Lasciate stare Ulivo o non Ulivo: quello che ho cercato di fare in questi giorni è creare rapporti ragionevoli, costruttivi, fra tutte le forze del centrosinistra, tutto qua”. L’ex premier, infine, a chi gli domandava se fosse preoccupato per le prospettive del centrosinistra alle prossime elezioni politiche, ha detto: “Chi è che non è preoccupato?”.