Liberi e Uguali al rush finale delle candidature per le politiche del 4 marzo. E il presidente del Senato e leader di LeU, Pietro Grasso, che oggi a Torino ha aperto la campagna elettorale in Piemonte, davanti a una platea di 600 persone, ha annunciato che si candiderà a Roma e Palermo nel plurinominale. “Sul maggioritario vedremo”, prende tempo.
Nelle stesse ore il suo compagno di partito, l’ex dem Massimo D’Alema, ammette “l’ambizione di arrivare alle due cifre. Il mio collegio non lo vuole nessuno, vado in mezzo alla gente e sono fiducioso”. E spiega: “Non partecipo alla criminalizzazione del Movimento 5 stelle anche perché è senz’altro più preoccupante la deriva neofascista della Lega”. A stretto giro ecco la replica di Matteo Salvini: “Oltre a produrre vino, forse ne beve tanto. A casa queste mummie che hanno distrutto l’Italia”.
Da Torino Grasso ha voluto sottolineare che i sondaggi indicano delle tendenze e Liberi e Uguali “è in costante aumento. Già questo mi rende felice e fiducioso. Cercheremo di smentire chi dà in vantaggio il centrodestra”. Alla domanda dei cronisti sulla candidatura della presidente della Camera, Laura Boldrini, Grasso si limita a dire: “Siamo ancora in fase di definizione delle liste, non vorrei dare notizie che potrebbero essere smentite o cambiate. Stiamo per depositarle”.
Sulla scelta di alcuni partiti di far scendere in campo i loro leader nei collegi più difficili, il presidente di Palazzo Madama ha aggiunto: “Il problema non è trovare collegi sicuri, ma ottenere il consenso degli elettori. Quindi, ovunque ci si candidi, bisogna puntare a interessare i cittadini con programmi e progetti”. E in tema di alleanze l’ex magistrato leader di LeU bolla così gli apparentamenti: “Come i matrimoni d’interesse, sono destinati a finire appena viene meno l’interesse. Capiterà soprattutto nel centrodestra, dove c’è una diversità posizioni, idee, valori”.
E proprio di Grasso ha parlato oggi uno dei decani di Liberi e Uguali, Massimo D’Alema. “Grasso rappresenta bene il bisogno di onestà, legalità, istanza di giustizia che c’è nel Paese. In questo è una sintesi, non collocabile nella nostra geografia interna”, ha detto l’ex premier. E sulla Bonino, alleata di Renzi e che fa entrare Più Europa nella coalizione di centrosinistra, D’Alema commenta: “Mi dispiace per Emma, la conosco, la rispetto, siamo anche amici. Ma è una scelta che fatico a capire”.
All’evento elettorale torinese oggi è intervenuto anche il parlamentare ed esponente di LeU e segretario di Si, Nicola Fratoianni, che riferendosi ai dem tuona: “Chi ci accusa oggi, bel paradosso, di far vincere le destre, sono poi quelli che in tutta Italia si alleano con spezzoni delle destre o ospitano candidati del centrodestra nelle proprie liste”. Sul palco dell’iniziativa a Torino, intitolata ‘Un’economia per i molti, non per i pochi’ dedicata all’eredità di Luciano Gallino, c’era anche il deputato ed ex sindacalista Giorgio Airaudo, secondo cui “Torino è il simbolo del fallimento di una certa idea di globalizzazione. Le imprese vanno via e il lavoro nuovo che arriva è insufficiente. E’ una citta in declino, lasciata sola dal centrosinistra che ha detto che andava tutto bene, come dalla maggioranza Grillina”.
E in tema di lavoro è partito proprio dal capoluogo piemontese l’appello di Grasso sulla fabbrica Embraco di Riva di Chieri nel torinese, dove i posti sono a rischio: “È doveroso – ha detto Grasso che ha incontrato i lavoratori a margine dell’evento elettorale – chiedere indietro privilegi e vantaggi che Embraco Whirlpool ha ottenuto in questi anni per poi lasciare sul lastrico 500 famiglie da un giorno all’altro senza nessun’altra ragione se non il profitto. È una situazione surreale per la quale faremo tutto quanto possibile per sollecitare l’intervento del ministero e del governo”.