Le forze pro Haftar in Libia riferiscono di essere state obiettivo di un raid aereo a sud di Tripoli. “Condanniamo in modo forte il raid aereo” che è avvenuto “nella regione di Al-Aziziya”, circa 50 chilometri a sud di Tripoli, da parte di un aereo che era decollato da Misurata nell’ovest, hanno fatto sapere le forze pro Haftar. Le forze di Misurata sono le più leali al governo di unità nazionale con sede a Tripoli, riconosciuto dalla comunità internazionale e guidato dal premier Fayez al-Sarraj.
Il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, si esprime a favore di un “dialogo nazionale” in Libia “senza scadenze artificiali che alcuni provano a imporre dall’estero”. Il commento di Lavrov dal Cairo, nel corso di una conferenza stampa comune con l’omologo egiziano Sameh Choukri, giunge dopo che l’inviato speciale Onu per la Libia, Ghassan Salamé, ha annunciato di voler mantenere la Conferenza nazionale sulla Libia in programma dal 14 al 16 aprile a Ghadames, sotto l’egida dell’Onu, il cui obiettivo è quello di stilare una roadmap per far uscire il Paese dal caos e dalla crisi politica ed economica in cui è coinvolto dalla caduta del regime di Muammar Gheddafi del 2011. “Come l’Egitto vorremmo che fossero i libici a decidere da sé il loro futuro”, ha dichiarato Lavrov, invitando a un “dialogo inclusivo”, ha aggiunto. Lavrov non ha precisato a quali “scadenze” si riferisse.
Il titolare della diplomazia russa, che nel 2017 aveva ricevuto il generale Khalifa Haftar a Mosca, ha aggiunto che la Russia è “in contatto con tutte le forze politiche” ma non sostiene nessuno. Il ministro egiziano Choukri, dal canto suo, ha affermato che l’Egitto sostiene “l’unificazione dell’istituzione militare” e delle “istituzioni di Stato” in Libia. Il Cairo si dice ufficialmente favorevole agli sforzi Onu nel processo politico in Libia, ma gli analisti ritengono che l’Egitto sostenga attivamente il generale Haftar. Nel corso della sua visita ufficiale al Cairo, Lavrov ha incontrato stamattina il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sissi.