La quota vincente
Notizie dal Mondo

Libia, Haftar fermato a 27 km da Tripoli, ma la tensione resta alta

Foto AP-LaPresse - Tutti i diritti riservati

Gli avamposti del piccolo esercito di Khalifa Haftar sono stati respinti, dopo uno scontro a fuoco con una milizia locale (della città di Zawiya) leale al governo di Tripoli, a 27 chilometri dalla capitale. La colonna di automezzi di Haftar si era impadronita di un posto di blocco dal quale è stata rapidamente sloggiata. Per ora, a quanto si sa, al secondo giorno di minacce e movimenti di truppe, ci sono stati pochi scontri (per lo più scaramucce) e un solo morto, ma la crisi libica è sull’orlo di un’esplosione che potrebbe essere devastante sia all’interno del Paese, sia per le ripercussioni internazionali che potrebbe avere. Per questo le cancellerie di tutto il mondo seguono con apprensione la vicenda e lanciano messaggi di pace e distensione anche se, ciascuna continua nel pericoloso gioco di sostenere l’uno o l’altro dei contendenti. Questa sera, il Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite si riunisce, su richiesta del Regno Unito, per discutere della situazione libica. E domani, a Dinard, in Bretagna, si riuniscono i ministri degli Esteri del G7 (c’è il nostro Enzo Moavero Milanesi) per affrontare la questione.

Come è noto, in Libia, c’è un governo legittimo a Tripoli (quello di Fayez al-Sarraj.) riconosciuto dalla comunità internazionale. Haftar comanda nell’area orientale che ha come centro principale Bengasi. A Misurata ci sono ancora truppe fedeli all’Isis e, in mezzo, quasi ogni città o cittadina ha il suo ras locale con il suo manipolo (o piccolo esercito) di uomini armati, alleato di Tripoli o di Bengasi o, spesso, su posizioni più o meno neutrali. In questo quadro, la comunità internazionale cerca di districarsi evitando di far crescere la tensione. In questo caso, approfittando forse della presenza a Tripoli del segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres e del relativo impatto mediatico, Haftar ha mosso le sue truppe “per liberare” la parte meridionale del Paese da “gruppi terroristi”, poi ha proseguito verso Tripoli scatenando il panico internazionale. Sullo sfondo c’è anche il desiderio di Haftar di prendere posizione politica sulla Conferenza libica in programma il 14 aprile. Haftar, secondo molti, mostrerebbe i muscoli per affermarsi come unico leader locale in grado di confrontarsi con Tripoli sia sul piano militare che politico. Chairo che, in questo caso, muovendo truppe e ingaggiando scontri, il rischio di un’esplosione di violenza e di una guerra civile, è sempre alto.

Antonio Tajani – “In Libia dobbiamo evitare il caos e una nuova crisi migratoria. L’Unione europea intervenga immediatamente”. È quanto afferma il presidente dell’Europarlamento, Antonio Tajani. “Sono molto preoccupato per l’evoluzione della situazione. Mi appello a tutte le parti affinché si fermino e evitino qualsiasi azione violenta”, scrive Tajani, secondo il quale “non vi può essere una soluzione militare alla crisi libica”. “Un nuovo conflitto causerebbe solo altre perdite di vite umane e danni enormi al Paese e alla sua popolazione. Rischiamo anche una nuova crisi migratoria, con l’aumento di flussi, principalmente verso l’Italia e gli altri Paesi mediterranei”, prosegue. “Di fronte a questa escalation, l’Unione europea deve intervenire immediatamente e parlare con una voce unica e autorevole, contribuendo a una soluzione pacifica e democratica, nel quadro delle Nazioni Unite, come chiesto a più riprese dal Parlamento europeo”, dichiara Tajani.

Mosca – La Russia spera che la Libia eviti “la ripresa di un bagno di sangue”. Lo afferma il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, dopo il lancio di un’offensiva delle forze pro Khalifa Haftar verso Tripoli. Mosca chiede una risoluzione “pacifica e politica” del conflitto. “Riteniamo che la cosa più importante sia che nessuna azione conduca alla ripresa di un bagno di sangue”, ha affermato Peskov.

Antonio Guterres – “Volerò da Tripoli a Tobruk e Bengasi. Il mio scopo resta lo stesso: evitare uno scontro militare. Ribadisco che non esiste una soluzione militare per la crisi libica, ma solo una politica”. Così su Twitter il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, che, come si diceva, si trova in Libia. Guterres, che giovedì ha incontrato a Tripoli il premier del governo di unità nazionale Fayez al-Sarraj, oggi dovrà vedere Khalifa Haftar, uomo forte dell’est della Libia, che ha lanciato un’offensiva del suo autoproclamato Esercito nazionale libico (Lna) su Tripoli.

Matteo Salvini – “Sulla Libia sono molto preoccupato. Sono aggiornato ora per ora dalla nostra intelligence. Bisogna gettare acqua sul fuoco non benzina. Non vorrei che qualcuno per interessi economici stia invogliando a una soluzione armata che sarebbe devastante. Ogni riferimento a chi è dietro Haftar è puramente causale”. Così il vicepremier, Matteo Salvini, a margine del G7 dei ministro dell’Interno a Parigi. “La soluzione armata non risolve problemi – aggiunge – c’è in gioco tutta la stabilità del Mediterraneo. Anche se le notizie che ho dal vicepremier libico sono più confortanti di ieri”. La battuta di Salvini su chi è dietro a Haftar sembra riferita alla Francia.

Questo blog non è una testata giornalistica ed è aggiornato senza periodicità. Non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001. Le previsioni e i pronostici presenti all’interno del blog sono frutto di opinioni personali che riguardano il possibile esito di eventi sportivi, scelti a discrezione dell’autore, e sono espressi precedentemente allo svolgersi degli eventi stessi. L’autore cerca di fornire dati accurati e aggiornati ma non offre alcuna garanzia assoluta circa l’accuratezza o l’attualità del contenuto del sito, come non si assume alcuna responsabilità per eventuali errori o omissioni.
L’autore dichiara di non essere responsabile per i commenti inseriti nei post. Eventuali commenti dei lettori, lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di persone terze, non sono da attribuirsi all’autore, nemmeno se il commento viene espresso in forma anonima o criptata. L’autore del blog si riserva il diritto di rimuovere senza preavviso e a suo insindacabile giudizio commenti che risultino offensivi, volgari, blasfemi, inutili, altamente provocatori o che abbiano contenuti di natura pubblicitaria. Inoltre, l’autore non è in alcun modo responsabile del contenuto dei commenti inseriti dagli utenti del blog: questi ultimi, pertanto, se ne assumono la totale responsabilità.
Ogni visitatore del blog si impegna a prendere visione di questo disclaimer e ad accettarne tutte le condizioni.

This website is hosted Green - checked by thegreenwebfoundation.org

Questo sito confronta le quote e i bonus offerti dai Bookmakers da noi selezionati, in possesso di regolare concessione ad operare in Italia rilasciata dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Il servizio, come indicato dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni al punto 5.6 delle proprie Linee Guida (allegate alla delibera 132/19/CONS), è effettuato nel rispetto del principio di continenza, non ingannevolezza e trasparenza e non costituisce pertanto una forma di pubblicità

Forniamo giornalmente pronostici, suggerimenti ed anteprime sulle principali competizioni sportive. Grazie ai nostri consigli ti aiutiamo a scegliere tra le offerte dei bookmaker in possesso di regolare concessione ad operare in Italia rilasciata dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli

B-Lab LIVE! e blabsport.it sostengono il Gioco Responsabile. Il gioco é severamente vietato ai minori di 18 anni‎ e può causare dipendenza patologica.

B-Lab Live! © 2013-2019 Boris Production srl P.IVA 01804480992. Powered by CSS Communication® - Tutti i diritti riservati - Sito in Costruzione -

To Top