La decisione di agire contro la Libia di Muammar Gheddafi nel 2011 “non poteva che essere del governo in armonia con il Parlamento, che approvò con schiacciante maggioranza due risoluzioni gemelle alla Camera e al Senato, con l’adesione anche dell’allora opposizione di centrosinistra. La legittimazione di quella scelta da parte italiana fu dunque massima al livello internazionale e nazionale”. In sintesi a decidere fu Silvio Berlusconi. Le parole di Giorgio Napolitano, rilasciate in una lunga intervista Repubblica, scatenano il leader della Lega Nord, Matteo Salvini, che in un tweet replica: “Napolitano non dovrebbe essere intervistato, pagato e scortato, dovrebbe essere processato“. Il presidente emerito etichetta come “grossolani e inauditi” gli attacchi ricevuti “fondati su spudorate falsificazioni dei fatti relativi all’intervento ONU in Libia del 2011”. L’ex capo dello Stato inoltre ringrazia e apprezza “tutte le personalità istituzionali e politiche – tra cui i Presidenti di Camera e Senato e il Presidente del Consiglio Gentiloni – che hanno voluto indirizzargli messaggi di solidarietà”.
E gli attestati sono stati tanti a partire dal premier Paolo Gentiloni e dal presidente del Senato, Pietro Grasso. Quest’ultimo preferisce non commentare le parole di Salvini “perché – dice – non le ritengo degne di nessuna considerazione”. “Da Salvini offese a ruota libera solo per far parlare di sé. Metodo insopportabile e spregevole” scrive su twitter la presidente della Camera, Laura Boldrini. Il ministro Anna Finocchiaro, sempre sui social, definisce “vergognose” le parole del leader del Carroccio. “La ricerca di visibilità non può superare il limite del rispetto delle istituzioni” conclude. Il viceministro delle Politiche agricole Andrea Olivero ci va giù pesante: “Forse è proprio Salvini da sottoporre a un trattamento sanitario obbligatorio. Perché il sole fa male alle teste calde… Consiglio al segretario della Lega un po’ di riposo, durante il quale ripassare gli avvenimenti della storia recente per capire in che maniera efficace il presidente Napolitano abbia servito il Paese, anche a vantaggio di quelle forze politiche che oggi mostrano il loro disprezzo”. Anche il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, si schiera con Napolitano: “Da Salvini parole inaccettabili e che, peraltro, dimostrano scarsa memoria”.
Dal centrodestra si alza ovviamente un muro contro il senatore a vita. “Leggere la sfilza di dichiarazioni indignate, l’alzata di scudi in difesa di Napolitano per le parole di Salvini ci fa sorridere – dice Stefano Candiani, vicepresidente dei senatori leghisti – A questa politica incartapecorita che non si rassegna ricordiamo solo che il mondo è cambiato: Napolitano fa parte di un’altra era, ha fatto abbastanza danni, è ora di voltare pagina”. Amedeo Laboccetta di Forza Italia attacca: “L’ex Presidente Napolitano non si smentisce: continua a raccontare bugie e prova a sfuggire dalle sue responsabilità”. Maurizio Gasparri giudica sbagliate le minacce rivolte al presidente emerito ma ribadisce: “Lui impose una guerra sbagliata alla Libia. E riconosce la contrarietà di Berlusconi a quella guerra, vittima del Quirinale”.