E’ stata la prima donna a ricevere una nomination all’Oscar come Miglior regista, 42 anni fa. Correva l’anno 1976, il film era ‘Pasqualino Settebellezze’. Lina Wertmuller la sua meritata statuetta l’ha finalmente avuta ed è andata a ritirarla di persona a Los Angeles a 91 anni, portati con la solita dissacrante ironia. “Si dovrebbe chiamare con un nome femminile, è una cosa gravissima che si chiami Oscar, si dovrebbe chiamare Anna, che so”, ha detto a una platea che l’ha accolta con grande entusiasmo, ricca di star come Leonardo Di Caprio, Tom Hanks, Quentin Tarantino, Eddie Murphy, Scarlett Johansson e Jennifer Lopez. Il nome ufficiale del premio assegnato dal 1929 dall’Accademia delle arti e delle scienze del cinema è ‘Premio dell’Accademia al merito’.
È soprannominato Oscar perché, secondo la leggenda, una documentarista dell’Academy, Margaret Herrick, aveva battezzato così la statuetta dorata pensando che assomigliasse a suo zio. “Lo dedico a mio marito Enrico Job e a mia figlia Maria Zulima, che mi è venuta molto bene”, ha detto dal palco accompagnata da Sophia Loren e Isabella Rossellini. Loren ha ricordato il primo film fatto insieme, nel 1978, ‘Fatto di sangue fra due uomini per causa di una vedova. Si sospettano moventi politici’, uno dei tanti titoli improbabili alla Lina Wertmuller, con Giancarlo Giannini, il suo attore feticcio in opere diventate cult. Da ‘Mimì metallurgico ferito nell’onore’ a ‘Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto’, a ‘Film d’amore e d’anarchia ovvero: stamattina alle 10 in via dei Fiori nella nota casa di tolleranza’. E Lina Wertmuller ha diretto anche la serie di film di Giamburrasca con Rita Pavone. “Una grande regista, una grande donna.
L’Oscar alla carriera a Lina Wertmüller è un orgoglio per l’Italia. Un prestigioso riconoscimento per un’artista originale e elegante che con maestria ha saputo interpretare e raccontare la società italiana al mondo intero”, il commento del ministro dei Beni culturali Dario Franceschini. Hanno ricevuto un Oscar onorario anche l’attrice americana Geena Davis, indimenticabile in ‘Thelma e Louise’ e attivista per i diritti delle donne, “il cui lavoro umanitario ha onorato l’industria cinematografica”; l’attore cherokee Wes Studi, il primo nativo americano a ricevere un tale riconoscimento; il più volte candidato ma non premiato David Lynch, regista di capolavori come ‘Elephant Man’, ‘Velluto blu’ e ‘Mulholland Drive’.