A distanza di qualche tempo dall’ultima amichevole e dalla sconfitta nella finale dell’Europeo torniamo ad affrontare la Spagna. Siamo ben lontani dal Brasile, lontanissimi persino dall’idea della squadra che Prandelli vorrebbe convocare e portare al Mondiale. Ma qualcosa possiamo già cominciare a sbirciare: anche perché la Spagna di Del Bosque, oltre che campione in carica, è una delle superfavorite e noi invece tra gli outsider rappresentiamo per l’ennesima volta quelli da cui ci si può davvero aspettare di tutto.
Prandelli ha confermato le sue regole: non convocato De Rossi per il rispetto di quel codice etico del quale il CT si fa promotore da sempre e che stato infranto da un pugno sferrato a Icardi nel match tra Roma e Inter. Convocato invece Chiellini che da tre settimane è fermo ai box e non gioca con la Juve e forse poteva essere tenuto a riposo. Prandelli l’ha voluto, anche se non si sa se giocherà o meno, e la Juventus non l’ha presa bene. Sarà invece la prima volta in nazionale maggiore per Ciro Immobile e Gabriel Paletta che ha visto concludersi appena in tempo l’iter necessario visto che il difensore del Parma aveva già vestito la maglia albiceleste dell’Argentina vincendo tra l’altro il Mondiale Under 20 ma adesso forte della sua doppia nazionalità ha chiesto e ottenuto l’azzurro.
Tornano in nazionale Destro, De Sciglio e arriva a sorpresa Perin che sta facendo un ottimo campionato con il Genoa. Niente azzurro invece per Berardi, anche lui protagonista di un’espulsione per via di una gomitata sicuramente evitabile.
La Spagna cambia ben poco rispetto alle previsioni: Del Bosque continua a ignorare Llorente e convoca invece il nuovo fenomeno dell’Atletico, Diego Costa lasciando a casa sia Villa che Juan Mata e Fernando Torres. D’altronde, quando uno ha l’imbarazzo della scelta…
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