“La situazione a Livorno? E’ border line. Stiamo facendo incontri e riflessioni, ci sono mal di pancia da parte di alcuni di noi. Siamo preoccupati di non poter proseguire con serenità il nostro lavoro”. A parlare è il capogruppo del M5S in Consiglio comunale, Marco Galigani, dopo i malumori nati nell’amministrazione del Comune toscano guidato da Filippo Nogarin in seguito alla decisione, presa dall’alto, di inviare l’assessore al Bilancio Gianni Lemmetti in soccorso di Virginia Raggi a Roma, dove la poltrona del Patrimonio è rimasta vacante per la terza volta. I voti sui quali Nogarin può contare in Consiglio comunale sono 17 contro 16 dell’opposizione.
La giunta è a rischio secondo lei?
Ora no, è un momento di riflessione. Ci siamo chiesti cosa fare e abbiamo concordato che il punto fermo è uno: continuare insieme per arrivare a fine mandato, raggiungendo tutti gli obiettivi che ci siamo dati a inizio consiliatura.
C’è un rischio defezioni all’interno dei Cinquestelle livornesi?
Non più di due, ma al momento non ci sono comunicazioni ufficiali. Oltre ad Alessio Batini, che lo ha dichiarato, potrebbe esserci qualcun altro, ma non faccio nomi perché quelli usciti sui giornali sono stati poi smentiti dai diretti interessati. L’importante è assicurare il sostegno, anche esterno, alla maggioranza per realizzare gli obiettivi che ci siamo posti. Batini ha già dichiarato che, nel caso si formi un nuovo gruppo, assicura il suo sostegno al sindaco.
E i rapporti con Grillo e Casaleggio?
A differenza di altri mal di pancia interni, questo è più rivolto al nazionale. Lemmetti stava seguendo partite importanti come quella dell’Aamps per cui il prossimo anno dovremmo addirittura pagare meno tasse sulla raccolta dei rifiuti. Lui ha già spianato la strada, ma con la sua presenza eravamo più tranquilli.
Avete sentito i responsabili degli Enti locali, Fraccaro o Bonafede, oppure direttamente Grillo e Casaleggio?
Stiamo facendo delle valutazioni per un eventuale confronto. Ci siamo lamentati del fatto che non vogliamo un mercato delle cariche, ma vorremmo si utilizzassero i metodi propri del M5S.