Il Parlamento dell’Ungheria ha adottato un pacchetto di leggi soprannominate ‘Stop-Soros’ che rende perseguibile penalmente l’aiuto ai migranti da parte delle ong. Il testo, presentato per iniziativa del primo ministro conservatore Viktor Orban, prende di mira quelli che vengono definiti “gli organizzatori dell’immigrazione illegale”, ed era stato promesso da Orban prima della sua rielezione ad aprile per un terzo mandato consecutivo. Il pacchetto di leggi, che prende il nome dal miliardario Usa George Soros, accusato dal governo ungherese di orchestrare l’immigrazione in Europa, è stato adottato con 160 voti a favore e 18 contrari.
Il testo, in particolare, introduce una pena fino a un anno di carcere per chiunque fornisca assistenza a una persona entrata illegalmente in Ungheria da un Paese non appartenente alla zona Schengen, se la vita dell’interessato non è in immediato pericolo. L’insieme di leggi è stato preceduto da una modifica della Costituzione che prevede che nessuna autorità possa minare la “composizione della popolazione” ungherese, disposizione destinata a rendere incostituzionale l’imposizione di quote Ue di redistribuzione dei migranti.
“Rafforziamo la sovranità dell’Ungheria. Con questa modifica costituzionale impediamo che si stabiliscano in Ungheria delle popolazioni straniere”, ha affermato in una nota il governo ungherese, sottolineando che fa “valere la volontà degli ungheresi” in conformità con il mandato ricevuto alle elezioni. “Questa protezione rafforzata è necessaria, perché la pressione migratoria che colpisce l’Europa è continua”, ha proseguito il governo, affermando che “la politica di Bruxelles favorevole alla migrazione minaccia il nostro Paese di essere invaso dai migranti”. La Costituzione ungherese ormai fa della “difesa della cultura cristiana” un obbligo per tutte le istituzioni dello Stato. Il pacchetto di leggi impedisce inoltre ai senza tetto di trascorrere la notte negli spazi pubblici. Già martedì, con l’adozione di una legge finanziaria, il Parlamento aveva votato per l’introduzione di una tassa del 25% sulle ong sospettate di aiutare i migranti. Diverse organizzazioni non governative hanno denunciato oggi un nuovo “attacco” contro le libertà in Ungheria.
L’approvazione arriva alla vigilia della riunione dei leader dei Paesi del cosiddetto Gruppo Visegrad, cioè Ungheria, Polonia, Slovacchia e Repubblica Ceca, che tradizionalmente sostengono politiche dure sull’immigrazione e sono ostili al sistema di quote europee per i rifugiati. Al vertice a Budapest parteciperà anche il cancelliere austriaco Sebastian Kurz, che si è fatto promotore di un controverso “asse dei volenterosi” con Baviera e Italia contro l’immigrazione illegale.
Domenica si terrà invece un mini-summit Ue a otto a Bruxelles convocato dal presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, in vista del Consiglio europeo di 29 e 30 giugno.