Dopo la lista con i primi cinque nomi – inviata via email al Quirinale – Luigi Di Maio annuncia altri tre ministri del suo potenziale governo a 5 stelle. Si tratta di Salvatore Giuliano e Armando Bertolazzi, scelti rispettivamente per l’Istruzione e per la Sanità, di cui ha parlato a La7. L’altro è Andrea Roventini per l’Economia, il cui nome è stato annunciato su Rai 1.
ISTRUZIONE – Il primo è preside dell’Ettore Majorana di Brindisi, istituto conosciuto come il più innovativo d’Italia. “È la prima volta che un dirigente scolastico avrà questo incarico. Ha rivoluzionato il mondo dell’istruzione e ha creato una rete di ebook per far risparmiare gli studenti”, ha dichiarato Luigi Di Maio. Il candidato premier del M5s si riferisce a Book in progress, il progetto inventato da Giuliano per la realizzazione dei libri di testo direttamente dai docenti, e con le innovazioni per la scuola. Un’idea che si è portato dietro dagli Stati Uniti, nel 2009, di ritorno da una missione al MIT di Boston. Con i soldi risparmiati dei libri di testo, le famiglie diedero ai figli un computer. Da lì il preside ha costruito una rete di un centinaio di scuole che hanno aderito al progetto con l’obiettivo di creare contenuti digitali, ma anche di costruire un nuovo modo di stare in classe, con aule più simili a laboratori. C’è chi per studiare nel suo istituto si è trasferito a Brindisi da ogni parte d’Italia, perché nei test nazionale i suoi studenti ottengono risultati superiori alla media nazionale. Ha già lavorato al ministero, nello staff del ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, come esperto di temi legati alla formazione dei dirigenti scolastici e del Piano Nazionale Scuola Digitale.
SANITA’ – Armando Bertolazzi è un medico. “L’ho apprezzato – ha spiegato Di Maio – perché continua ad operare in Ospedale, al Sant’Andrea di Roma. È uno scienziato, ha scoperto un’innovazione assoluta nella diagnosi della tiroide ma soprattutto è uno di quelli che si sporca le mani, non sta lì a teorizzare”.
ECONOMIA – Andrea Roventini, invece, ha 40 anni ed è professore alla Scuola superiore Sant’Anna di Pisa. Economista, allievo di Giovanni Dosi, che dirige l’Istituto dove lavora, Roventini è tra gli esperti più ascoltati del Movimento e ha firmato lavori con il Nobel Joseph Stiglitz. Il 31enne capo politico dei 5 Stelle ne ha parlato così: “Roventini ha l’età di Macron ma già scrive con un premio Nobel, con lui torneremo a fare politica espansiva”. E ha sottolineato: “Io ho voluto mantenere una promessa agli italiani, che il M5S avrebbe presentato una squadra di governo prima delle elezioni. Ho mantenuto la promessa”. Roventini ha portato avanti tre progetti con la commissione Ue per rivedere i parametri economici e quelli deficit/Pil. E’ stato tra i partecipanti del convegno organizzato dal M5S ‘Lo Stato innovatore’. Ecco perché, nel Movimento fondato da Grillo e Gianroberto Casaleggio, che si presenta al voto del 4 marzo come forza di governo, mandando persino via mail al Quirinale la lista dei suoi ministri, il cavallo di battaglia della decrescita felice non basta più. Ed ecco perché lo studioso della Scuola superiore Sant’Anna di Pisa può rappresentare e mettere in pratica alla guida di un dicastero il pensiero grillino in materia di politica economica. Per Di Maio in Italia servono “risorse fresche, con basta austerity e politiche espansive, su cui io e Roventini siamo in perfetta sintonia”. L’economista su cui puntano i grillini pubblica lavori sul Journal of Evolutionary Economics. Roventini sul suo account twitter si definisce un “keynesiano eretico”. E in una intervista al ‘Sole 24 ore’ ha spiegato perché. “Fin da studente all’Università di Modena ho capito che la teoria macroeconomica dominante non può portare a una crescita robusta, inclusiva e sostenibile”. Per Roventini le crisi finanziarie e la grande recessione che hanno colpito il mondo nel 2008 “sono anche il frutto di teorie sbagliate, improntate al liberismo e alla deregolamentazione sfrenata dei mercati finanziari”. E il professore che il M5S vuole portare nel palazzo via XX Settembre assicura: “Non lo dico solo io, ma premi Nobel per l’economia come Stiglitz e Krugman”.