Polveriera (mai sopita) M5S. La miccia, questa volta, la accende Alessandro Di Battista. L’ex deputato pentastellato torna in tv, a ‘Mezz’ora in più’, dopo oltre un anno di assenza. E presenta quasi un suo ‘manifesto’. L’esordio suona un po’ come una ‘excusatio non petita’: “Io ho fiducia nel presidente Conte. Non deve temere picconature o colpi bassi da parte mia”, assicura. A spaventare il Governo, invece, dovrebbero essere “determinati poteri che vogliono buttarlo giù non per dissidi politici ma per prendere mano i soldi della ricostruzione”.
Certo, critiche e eccezioni restano. ‘Dibba’ spiega di voler solo “pungolare” il Movimento affinché “si rafforzi”. La fiducia nel premier, però, non sembra poi così assoluta. Un sondaggio Ipsos fresco di giornata, pubblicato dal ‘Corriere della sera’, mostra come qualora Conte fosse a capo del M5S, il MoVimento farebbe segnare una crescita del 7,2% rispetto allo scenario attuale, passando dal 17,1% al 24,3%, scavalcando la Lega al primo posto per consensi tra le forze politiche italiane, con un potenziale di consenso che potrebbe raggiungere il 30%. Di Battista non sembra entusiasta: “Non sto facendo un paragone, ma vorrei ricordare i sondaggi che facevano su Monti”, replica. Poi l’affondo: “Se Conte vuole guidare il M5S si deve iscriversi al Movimento e partecipare al prossimo congresso”. Il grillino giramondo chiede “formalmente” che si celebri “il più presto possibile”. Serve “un’assemblea costituente affinché tutte le anime dicano la loro ed esprimano una linea politica e vedremo chi vincerà”.
Passano pochi minuti e, mentre il vicesegretario Pd Andrea Orlando, commenta sarcasticamente (“se ho capito bene Di Battista ha detto a Conte di stare sereno”), arriva un duro stop di Beppe Grillo. “Dopo i terrapiattisti e i gilet arancioni di Pappalardo, pensavo di aver visto tutto…ma ecco l’assemblea costituente delle anime del Movimento. Ci sono persone che hanno il senso del tempo come nel film ‘Il giorno della marmotta’”, scrive il fondatore su Twitter. Il riferimento è alla storia di chi è costretto a vivere sempre lo stesso giorno, non riuscendo mai ad approdare nel presente. Di Battista legge il tweet e prova a rimanere calmo: “Evidentemente siamo in dissenso”, confida. Poi – pur non direttamente – chiede spiegazioni: “Oggi pomeriggio sono tornato in TV. Ho fatto proposte e preso posizioni chiare. Si può legittimamente non essere d’accordo. Lo si dica chiaramente spiegando il perché”, scrive su Instagram postando una foto con la famiglia.
Intanto le ‘anime’ del Movimento intasano le chat. Le pasionarie Barbara Lezzi e Giulia Grillo si schierano con Di Battista. “Beppe is back”, cinguetta sibillino Sergio Battelli, raccogliendo il parere di chi – nell’ala governista – non vuole che “battaglie personali” possano compromettere il percorso del Movimento. Dai vertici pentastellati non trapela nulla di ufficiale. Lo strappo, viene spiegato, era abbondantemente previsto. La parola d’ordine, ai piani alti, è ridimensionare, sopire le polveri. In attesa della prossima scintilla.