È allarme contagi in Cina dopo il nuovo focolaio di coronavirus emerso nel mercato di Xinfadi a Pechino, il più grande della capitale per i generi alimentari. Il Paese ha registrato ieri 57 contagi in 24 ore: è il totale giornaliero più alto in due mesi, a dimostrazione del fatto che il Covid-19 può riprendere vigore quando vengono allentate le misure restrittive. Dei nuovi contagi, 36 sono stati rintracciati proprio a Pechino, che cuba oltre 20 milioni di abitanti, e sono tutti collegati all’ingrosso alimentare: 27 persone sembra che lavorassero lì, mentre gli altri 9 sarebbero stati direttamente o indirettamente esposti al virus. In ogni caso, le autorità hanno chiuso il mercato, dopo che 50 persone sono risultate positive, segnando i primi casi confermati della capitale cinese dopo 50 giorni. La scoperta dei nuovi contagi è costata anche il lockdown di 11 quartieri della zona. In totale il Dragone ha registrato 84.296 contagi e un totale di 4.638 decessi.
Una tendenza al rialzo nei casi si registra anche in Corea del Sud, dove la situazione che si è delineata dopo l’alleggerimento delle misure di contenimento continua a preoccupare. Nelle ultime 24 ore sono stati segnalati 34 nuovi contagi, di cui 30 localizzati nella zona di Seul, dove vive la metà dei 51 milioni di abitanti del Paese.
I casi sono stati collegati a locali notturni, funzioni religiose, un grande deposito di e-commerce e a venditori porta a porta. In tutto sono stati segnalati 12.085 contagi, 10.718 guariti, mentre 277 persone sono morte.
In Europa, il presidente Emmanuel Macron dichiara la Francia “zona verde”: ristoranti e bar potranno riaprire. Non solo: Oltralpe la scuola tornerà a pieno regime dal 21 giugno. Tutti gli studenti e gli insegnanti dovranno tornare obbligatoriamente negli istituti (dall’11 maggio il ritorno in classe era possibile ma a discrezione delle famiglie). Macron rivendica così una vittoria simbolica: si dimostra l’importanza data alla scuola, ma il calendario scolastico finirà a breve, il 4 luglio. Il prossimo mese, peraltro, l’Eliseo (dopo un probabile rimpasto) presenterà un piano per continuare a garantire sussidi economici senza alzare le tasse.
La Spagna, da parte sua, anticipa di dieci giorni la riapertura dei confini ai Paesi Schengen. La data annunciata dal premier, Pedro Sanchez, è quella del 22 giugno: da questo momento non sarà quindi più chiesto ai viaggiatori di mettersi in quarantena per due settimane all’arrivo. Situazione diversa invece per il vicino Portogallo che dovrà attendere ancora fino al 1° luglio. A celebrazione dell’evento, è prevista una cerimonia con il re spagnolo Felipe VI e il primo ministro portoghese, António Costa. Per quanto riguarda gli ingressi dai Paesi extra Ue, riprenderanno anch’essi dal 1° luglio tenendo conto della situazione epidemiologica.
Sono 7.810.630 milioni i casi di coronavirus nel mondo, stando a quanto riporta la Johns Hopkins University e i Paesi più colpiti sono Stati Uniti con 2.075.840, il Brasile con 850.514 e la Russia con 528.267. Sul fronte della vittime è stata superata la soglia dei 430mila decessi: nel globo sono morte 430.694 persone a causa del coronavirus. In questo caso, a essere più colpiti sono gli Stati Uniti con 115.458 morti, il Brasile dove i decessi sono stati 42.720 e infine il Regno Unito con 41.747 vittime.