Un programma volutamente fatto di pochi punti e aperto a eventuali integrazioni in linea con i valori del M5S. Luigi Di Maio lascia intravedere la linea lungo cui si muoverà dopo il 4 marzo, nel caso il Movimento non raggiunga la maggioranza assoluta, per ottenere l’incarico di governo dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Alla maggioranza che nascerebbe dalla coalizione tra centrosinistra e Forza Italia contrappone quella – per ora soltanto ipotetica – che potrebbe crearsi da un accordo di programma tra Cinquestelle e gruppi politici per ora non identificati. “La nostra intenzione, se non dovessimo raggiungere la maggioranza assoluta, è – spiega – di fare un appello a tutte le forze politiche per chiedere se vogliono aggiungere le loro priorità alle nostre”. Un’apertura senza dubbio, che però non deve far pensare a uno stravolgimento del M5S. I paletti sono chiari. “Non è in discussione la modifica dei 20 punti sulla qualità della vita degli italiani – ribadisce il candidato premier a Livorno – Noi il nostro programma non lo svendiamo come ha fatto Salvini che ha rinnegato la legge Fornero e lo sforamento del 3%”.
Insomma il programma di 20 punti resta il “faro del Movimento”. E giorno dopo giorno Di Maio lo snocciola a pillole. Dopo la pensione di cittadinanza a 780 euro per il singolo (la minima) e l’estensione della No tax area fino a 26mila euro a nucleo familiare, oggi è il giorno del sostituto del bonus da 80 euro di Matteo Renzi. Di Maio aveva promesso che non lo avrebbe tolto e ora spiega all’Huffington Post come gli 80 euro diventeranno in realtà un risparmio costante di 150 euro al mese grazie alla riduzione delle aliquote Irpef a tutte le fasce di reddito, con un guadagno medio annuo di 1.800 euro a persona. Una misura ricompresa in un più ampio pacchetto fiscale messo a punto dal M5S e che prevede appunto l’estensione fino a 10.000 euro della no tax area, il dimezzamento dell’Irap in una legislatura, una drastica semplificazione fiscale che passa per l’abolizione degli studi di settore, dello spesometro e di Equitalia e per l’accorpamento della 16mila banche dati della pubblica amministrazione oggi presenti.
“Vogliamo ridurle a 10, facendole dialogare tra loro e consentendo ai contribuenti di adempiere alle loro scadenze in breve tempo tramite una pratica fatturazione elettronica”, spiega Di Maio. Si arricchisce poi la rosa dei candidati alle prossime elezioni nei collegi uninominali, che verrà svelata lunedì 29 gennaio dopo la consegna ufficiale delle liste. Nelle Marche l’ex dirigente del Corpo forestale Maurizio Cattoi e la direttrice della rete museale dei Monti Sibillini, Daniela Tisi, in Basilicata si candida con il M5S il presidente del Potenza Calcio Salvatore Caiata, in Abruzzo il giornalista Primo Di Nicola. I voti dei singoli candidati alle parlamentarie nei listini bloccati dei collegi plurinominali invece si conosceranno entro questa settimana.