E’ di 2,2 milioni, secondo quanto riporta il Giornale di Sicilia, il risarcimento stabilito dal tribunale civile di Palermo che dovrà essere consegnato alla mamma e al fratello di Giuseppe Di Matteo, il bimbo di San Giuseppe Jato ucciso perché il padre si era pentito. I killer sono stati condannati a risarcire la famiglia del 13enne, tenuto prigioniero per oltre due anni e poi sciolto nell’acido.
Per il giudice Paoli Criscuoli “è stata lesa la dignità della persona, il diritto del minore ad un ambiente sano, ad una famiglia, a uno sviluppo armonioso, in linea con le inclinazioni personali, ad un’istruzione. Beni ed interessi di primario rilievo costituzionale che, pertanto, trovano diretta tutela, anche risarcitoria”.