Nonostante le ultime correzioni alla manovra italiana dopo l’accordo con la Commissione Ue “i danni nell’economia erano già stati fatti e ora è importante che il governo porti avanti una politica fiscale responsabile per permettere un rimbalzo dell’economia”. Così il vice presidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis sulle previsioni di crescita dell’Italia, per cui Bruxelles stima un aumento del Pil dello 0,2% nel 2019.
“Per quanto riguarda la crescita economica in Italia – spiega Dombrovskis -, come avete visto nelle previsioni d’inverno, abbiamo rivisto al ribasso e abbiamo sottolineato che la traiettoria fiscale scelta dal governo non sta aiutando in termini di fiducia nell’economia dell’Italia e di stabilità finanziaria, aumentando i tassi di interesse, abbassando gli indici di fiducia e portando, come possiamo vedere, a una crescita più lenta”. Il vice presidente della Commissione Ue precisa che “avevamo già visto nel corso dei nostri negoziati” con Roma questi problemi e “avevamo chiesto al governo italiano di correggere la traiettoria in maniera piuttosto sostanziale”.
Secondo Pierre Moscovici, però, sarebbe prematuro dire adesso se Bruxelles chiederà a Roma una manovra correttiva. “Non va aperta adesso una questione procedurale – ha spiegato il commissario Ue agli Affari economici – e serve distinguere tra le stime economiche della settimana scorsa, che hanno evidenziato un rallentamento molto più duro che nella zona euro, e la fase successiva”. Moscovici fa riferimento alla discussione sulle raccomandazioni per singolo Paese, che arriveranno “entro fine mese, e poi nell’ambito del semestre europeo si discuterà del nuovo programma di stabilità”. Insomma, la Commissione attende di vedere gli “effetti” delle stime di crescita sui conti italiani. “Trovo nella posizione italiana una grande continuità. Credo che l’Italia sia stata sempre un Paese che ha voluto un bilancio della zona euro ambizioso, che faccia convergere le economie”, ha aggiunto Moscovici, rispondendo prima di entrare all’Eurogruppo alle domande dei giornalisti. L’Italia “è un Paese che più di altri ha bisogno di un approccio ambizioso”, prosegue il commissario, che spiega che, “ad oggi, le posizioni di Giovanni Tria hanno mostrato una grande continuità”.