La nave “Mare Jonio” è ufficialmente sotto sequestro nel porto di Lampedusa. Il provvedimento è stato notificato questa notte al comandante Pietro Marrone. Nel pomeriggio di ieri la procura di Agrigento, guidata da Luigi Patronaggio, aveva aperto un’inchiesta contro ignoti per il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. La Mare Jonio della ong Mediterranea Saving Humans con 49 migranti a bordo era ormeggiata davanti a Lampedusa fino a che, nella serata di ieri, tutti i passeggeri sono stati fatti sbarcare. Come si ricorderà, la vicenda è iniziata qualche giorno fa al largo della Libia. Mare Jonio è intervenuta per salvare i migranti su un barcone dopo aver avvertito la Guardia Costiera libica che, arrivata sul posto e constatato l’intervento della ong, è tornata indietro. La nave di Mediterranea Saving Humans ha puntato verso Lampedusa e, all’ingresso nelle acque territoriali italiane, ha ricevuto l’ordine della Guardia di Finanza di fermarsi e spegnere i motori. Il capitano si è rifiutato e ha proseguito: “C’è mare grosso con onde di due o tre metri. Naufraghi e equipaggio rischiano la vita. Io vado avanti”. Poi l’attracco a Lampedusa e lo sbarco mentre Salvini chiedeva l’arresto dell’equipaggio per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Notificato il sequestro dell’imbarcazione, i magistrati cominceranno a breve gli interrogatori dell’equipaggio e dei migranti. E’ quanto si apprende da fonti del Viminale. Identificati gli stranieri: 35 uomini e 15 minori non accompagnati. Nazionalità degli uomini: 1 Camerun; 5 Gambia; 8 Guinea; 9 Nigeria; 12 Senegal. Tra questi è compreso il gambiano sceso a terra per primo per le precarie condizioni fisiche. Nazionalità dei minori: 1 Benin; 1 Camerun; 2 Gambia; 9 Guinea; 2 Senegal.
Casarini – “Ma che importanza possono avere le cose che dice uno come lui di fronte alla vita di quarantanove persone. A me del suo pensiero non interessa”. Così Luca Casarini, responsabile della rete di associazioni Mediterranea di cui fa parte la Mare Jonio, commenta con il Corriere della Sera le parole del vicepremier Matteo Salvini che ha parlato di “provocazione organizzata da tempo” e ha fatto riferimento al passato di Casarini come leader no global al G8 di Genova Della sua evoluzione dalle piazze alle Ong, spiega: “Posso parlare per me, e direi che si tratta di una evoluzione abbastanza naturale. Però non personalizziamo. Io qui faccio la mia parte con umiltà, come uno dei tanti. Nelle esperienze che ho fatto in mare ho incontrato persone che vengono da mille storie diverse ma hanno tutte uno scopo comune: salvare vite umane, soccorrere chi rischia di morire”.