Il Marocco ha annunciato venerdì che ha iniziato un’operazione militare per ristabilire l’ordine e la legalità nella zona cuscinetto del Guergarate, nel Sahara marocchino, pochi giorni dopo il discorso di re Mohammed VI in occasione della celebrazione del 45° anniversario della Marcia Verde.
Circa 200 veicoli bloccati da circa tre settimane in questo posto di frontiera, nell’estremo sud-ovest del Sahara marocchino, tirano un sospiro di sollievo. L’esercito è intervenuto per porre fine alle azioni dei separatisti. L’obiettivo dell’operazione in corso è quello di “porre fine alla situazione di blocco” e “ripristinare la libera circolazione civile e commerciale” sulla strada che porta in Mauritania, secondo quanto riferisce la diplomazia marocchina. Questo intervento militare è stato percepibile tra le righe del discorso del Re, Capo di Stato Maggiore e Comandante Supremo delle Regie Forze Armate, che ha espresso i limiti del regno di fronte alle esazioni del ‘polisario’, prendendo a testimone l’Onu e l’opinione internazionale. “Il Marocco ribadisce il suo categorico rifiuto delle azioni inaccettabili che cercano di ostacolare il flusso di traffico tra il Marocco e la Mauritania, di alterare lo status giuridico e storico che prevale ad Est del muro di sicurezza o di impegnarsi in uno sfruttamento illegittimo delle risorse nella regione”, ha sottolineato Mohammed VI nel suo discorso del 7 novembre. “Il Marocco, fedele a se stesso, non si allontanerà dal buon senso e dalla saggezza a cui è abituato. D’altra parte, è con il massimo vigore e fermezza che si opporrà agli abusi che cercano di minare la sicurezza e la stabilità delle sue province meridionali”, ha aggiunto il sovrano.
Ciò significa che, stanco delle azioni del ‘Polisario’, il monarca cherifiano ha deciso di assumersi le proprie responsabilità come garante della costituzione e della sovranità del suo Paese come capo di Stato, capo di stato maggiore e comandante supremo delle forze armate reali su cui poggia la difesa dell’integrità territoriale contro ogni minaccia. Nel giro di quattro giorni, il Re avrà preso due importanti decisioni in due settori così sensibili come la salute e la sicurezza dei marocchini, dimostrando al suo popolo e al mondo il suo senso di responsabilità, soprattutto in tempi di crisi. Lunedì scorso, infatti, ha preso d’assalto il mondo annunciando la sua strategia per vaccinare i marocchini contro il COVID-19 nelle prossime settimane, prova che questa pandemia e i suoi effetti sanitari ed economici sono per lui motivo di grande preoccupazione. Il Marocco “rimarrà fermo nelle sue posizioni e non sarà in alcun modo indebolito dalle sterili provocazioni e dalle manovre disperate delle altre parti, rilevando che il consumato declino delle loro antiquate tesi le ha precipitate nel tipico scenario di una corsa a capofitto”, ha avvertito il 7 novembre.
Inoltre, questa preoccupazione e la fermezza che il sovrano ha espresso pochi giorni fa al segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, che ha esortato ad agire per evitare il peggio. Nell’agosto 2016, le forze di sicurezza marocchine avevano effettuato una vasta operazione ‘anti-contrabbando’ nei pressi del confine meridionale con la Mauritania. La zona del Guergarate è considerata da Rabat come centrale per il suo commercio con l’Africa subsahariana. Per circa tre settimane le milizie del ‘Polisario’ hanno attaccato i camionisti, e vietato il traffico prima che i soldati marocchini mettessero fine a queste situazioni.