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Martedì nero a Piazza Affari, il Ftse Mib chiude a – 4%. Si salva solo Eni

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 Martedì di forti vendite sui mercati con l’acuirsi dell’azione militare russa in Ucraina che spaventa gli investitori Dopo un avvio positivo, tutte le piazze finanziarie del Vecchio continente hanno velocemente voltato in ribasso con i soli titoli energy a schivare le vendite in scia allo strappo al rialzo del petrolio (Brent salito in area 104$). Il Ftse Mib ha chiuso con un calo del 4,14% a quota 24.363 punti.A preoccupare è l’acuirsi della crisi Ucraina. I colloqui tra Russia e Ucraina tenuti ieri non sono riusciti a raggiungere una svolta per il cessate il fuoco e le due parti non hanno detto quando si sarebbe svolto un nuovo round di negoziati. Il ministro della Difesa russo ha detto che le operazioni militari in Ucraina continueranno fino a quando non raggiungerà i suoi obiettivi. E oggi Mosca ha intensificato l’offensiva militare con una colonna di mezzi russi lunga oltre 60 chilometri sta dirigendo verso la capitale.

 La Borsa di Mosca è rimasta chiusa per il secondo giorno consecutivo. Tra gli operatori si teme che le azioni e le obbligazioni russe possano essere espulse dai principali benchmark di investimento poiché risultano sempre più difficili da negoziare. Tra le altre asset class nuova fiammata del petrolio con WTI sopra i 104 $ (+9%) complici i crescenti timori di interruzioni dell’offerta da parte della Russia in quello che è già un mercato in deficit di offerta. Oggi Morgan Stanley ha alzato le stime di prezzo per il greggio nel breve: il Brent è visto in media a 110 dollari al barile nel secondo trimestre (precedente previsione era 100$) e nel caso più rialzista il broker Usa indica prezzi volare fino a $ 125 al barile.Tra i singoli titoli di Piazza Affari i peggiori oggi sono stati Moncler (-9,12%) e TIM (-9,05% a 0,3437 euro); quest’ultima, in attesa dei conti 2021 e del nuovo piano in arrivo domani sera, non si è giovata del ritorno di rumor relativi al negoziato in corso con CDP per la firma di un MoU per la realizzazione della rete unica. Secondo il quotidiano Repubblica, l’accordo difficilmente sarà pronto per essere annunciato con i risultati aziendali (in pubblicazione domani sera), ma dovrebbe essere chiuso comunque a breve, nei prossimi giorni.Tra le big giornata di forti cali anche per Enel, titolo di maggior peso di tutto il Ftse Mib, con un tonfo del 6,44 per cento.

 Corre invece ENI (+3,04%) grazie all’impennata dei prezzi del petrolio.Ancora in sofferenza le banche, complice anche l’allontanarsi dei primi rialzi dei tassi alla luce dell’elevata incertezza geopolitica. Intesa Sanpaolo (-7,7%) e Bper (-7,44%) sono state le peggiori del settore a fine giornata. Molto male anche Unicredit (-6,95%) con S&P Global Ratings che ha tagliato il rating su quattro banche russe tra cui UniCredit Bank AO, controllata da Unicredit Group.Tra le blue chip di Piazza Affari oggi focus anche su Stellantis (-6,93% a 15,23 euro) che ha presentato il nuovo piano strategico al 2030 che indica un raddoppio dei ricavi a 300 mld di euro e dividend payout del 20-25%. Il gruppo mira a dimezzare le emissioni da carbonio entro fine decennio per poi azzerarle entro il 2038.

 

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