La cerimonia del Ventaglio “è l’occasione per ribadire l’importanza primaria della libertà di informazione”. Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha iniziato il suo discorso in occasione del tradizionale appuntamento con l’Associazione della stampa parlamentare. “La libertà non è un prodotto ma un diritto fondamentale tutelato dalla Costituzione. L’articolo 21 garantisce con sobria efficacia – aggiunge – questo diritto che fornisce sostanza alla democrazia”.
Il presidente, poi, ha continuato affrontando i temi caldi del momento. Sull’influenza che il web può avere nella politica d’integrazione ha dichiarato: “Siamo tutti consapevoli naturalmente che ci sono usi distorti, talvolta allarmanti, del web. Toni da rissa che rischiano di seminare nella società i bacilli della divisione e del pregiudizio. Sta a chi opera nelle istituzioni politiche ma anche a chi opera nel giornalismo non farsi contagiare da questo virus ma contrastarlo, fare percepire a tutti cittadini il grave danno che ne deriva per la convivenza. Per ciascuno vi è il dovere di governare il linguaggio, con il coraggio se necessario di contraddire”.
Mattarella accoglie con ottimismo l’apertura dell’Unione Europea alle richieste italiane sull’immigrazione, fenomeno che il capo dello Stato definisce “epocale” visti i “sessantacinque milioni di profughi nel mondo”. Ha quindi sottolineato che “tante volte l’Italia ha chiesto all’Ue responsabilità e leggiamo finalmente segnali positivi da parte di diversi Paesi dell’Unione. Passo dopo passo serve un piano di interventi dell’Unione per governare il fenomeno e non subirlo”.
Risulta fondamentale, però, che l’Italia in primis dia dimostrazione di responsabilità e senso sociale, perchè il Paese “non può somigliare a un Far West dove un tale compra un fucile e spara dal balcone, colpendo una bambina di un anno, rovinandole la salute e il futuro. Questa è barbarie e deve suscitare indignazione”. Mattarella si riferisce al caso di cronaca di un uomo che ha sparato con una pistola ad aria compressa dal suo balcone ferendo gravemente una bimba rom. Poi citando Alessandro Manzoni, ha aggiunto: “L’Italia non diventerà quello che con grande efficacia descrive Manzoni nel 32º capitolo dei Promessi Sposi a proposito degli untori della peste: ‘Il buon senso c’era, ma se ne stava nascosto per paura del senso comune’. La Repubblica vive dell’esercizio della responsabilità da parte di ciascun cittadino. Ognuno faccia uso dei suoi diritti e adempia ai suoi doveri, vale per me naturalmente che sono anzitutto chiamato a rappresentare l’unità del Paese”.