“Cari amici, dopo poco meno di tre anni, a seguito della decisione del nuovo governo di applicare lo spoil system, lascio l’incarico di a.d. di Ferrovie dello Stato Italiane”. Lo scrive l’amministratore delegato uscente di Fs, Renato Mazzoncini, in una lettera di congedo dopo la decisione del governo di far decadere l’intero cda, in scadenza in primavera e rinnovato a fine 2017 dall’esecutivo guidato da Paolo Gentiloni. “Per chi come me ha il trasporto pubblico nel sangue non è difficile raccontare il privilegio e l’esperienza di arrivare a 47 anni alla guida di questa straordinaria azienda del Paese e di farla crescere come mai prima d’ora”, continua Mazzoncini.
Il manager, dopo aver elencato i successi raggiunti dal gruppo negli ultimi tre anni, spiega che “tutto ciò è stato possibile grazie a un grande board, che ha tra l’altro rafforzato tutti i presidi di governance per assicurare trasparenza e integrità alla gestione aziendale, un grande team di manager impegnati e preparati e alla grandissima famiglia dei ferrovieri, autentico patrimonio del Paese che ringrazio di cuore per il quotidiano impegno e per la straordinaria accoglienza che mi hanno riservato”. “Ora mi riposo un po’, buona estate e in bocca al lupo a tutti. Renato”, conclude Mazzoncini.
“In questo triennio Fs crescendo al ritmo del 18% annuo ha chiuso i migliori bilanci di sempre con un utile medio di 645 milioni di euro, cresciuto del 60% rispetto al triennio precedente”. Lo scrive l’amministratore delegato uscente di Fs, Renato Mazzoncini, in una lettera di congedo dopo la decisione del governo di far decadere l’intero cda, in scadenza in primavera e rinnovato a fine 2017 dall’esecutivo guidato da Paolo Gentiloni. “Contemporaneamente – prosegue il manager – ha portato gli investimenti dai 4 miliardi di euro medi del triennio precedente a 6 nel 2017 e a 8 nel 2018 con l’arrivo di Anas. Vale oggi il 2% del Pil del Paese e occupa 81.000 persone dirette e 240.000 con l’indotto. E soprattutto tra il 2014 e il 2018 il numero di passeggeri sui treni è cresciuto del 25%, vero obiettivo del nostro lavoro”. Mazzoncini ricorda anche che “finalmente in accordo con le Regioni si rilancia il trasporto ferroviario regionale con il mega investimento di 5 miliardi di nuovi treni che sono in costruzione nelle fabbriche italiane di Hitachi e Alstom e arriveranno sui binari dalla prossima primavera portando la loro anzianità media da 24 a 9 anni in linea con i migliori benchmark. Anche in attesa di questi nuovi investimenti è cresciuta la customer satisfaction dei treni regionali di 5 punti percentuali”.
Il manager prosegue con l’elenco dei cambiamenti e dei successi all’interno del gruppo: “Busitalia è passata dal 2012 a oggi da 100 a 600 milioni di euro di ricavi diventando il benchmark del mercato. Con la nascita di Mercitalia, 1,5 miliardi di investimenti, abbiamo posto le basi per il rilancio del trasporto merci su ferro secondo gli obiettivi di Cop 21”. Fs “è anche finalmente diventato un grande player europeo capace di crescere in Europa in questi tre anni ben più dei tedeschi, dei francesi e degli inglesi che da anni si dividevano il palcoscenico”, sottolinea il manager, spiegando inoltre che Fs “è oggi il primo operatore in Italia e in Grecia, il secondo in Germania, il terzo in Olanda ed è già attivo nel Regno Unito, Francia e Svizzera e ha guidato, con il mio personale impegno, l’Uic, l’associazione mondiale delle ferrovie. È cresciuta l’ingegneria in Italferr e il mondo digitale con il lancio della piattaforma Nugo”.