Dopo 21 anni i destini di Messi e del Barcellona si separano. Con un breve comunicato il club catalano ha annunciato la fine del rapporto con il sei volte Pallone d’Oro argentino, uno strappo che crea un terremoto mediatico e apre i più vasti scenari di mercato possibili, alcuni suggestivi, che inevitabilmente si intrecciano con le voci sempre più insistenti che parlano dell’addio di Lukaku all’Inter.
Sotto accusa il tetto salariale imposto dalla Liga dal presidente Tebas che impone di abbassare il tetto ingaggi. Il club spagnolo fa infatti notare che pur avendo raggiunto un accordo con Leo Messi e pur evidenziando “la chiara intenzione di entrambe le parti di firmare oggi un nuovo contratto”, questo di fatto “non può essere formalizzato a causa di ostacoli economici e strutturali“.
Il rinnovo dunque che sembrava fino a poche ore prima cosa fatta (un accordo di cinque anni) subisce dunque una clamorosa retromarcia. L’incontro a pranzo tra il padre e procuratore di Leo Messi e il club avvenuto (avrebbe guadagnato 10 milioni di euro a stagione) che doveva garantire una fumata bianca non è stato sufficiente a trovare una soluzione e dopo che i media nel pomeriggio hanno iniziato ad avanzare dubbi sulla piena riuscita dell’incontro, in serata è arrivata l’ufficialità. “Di fronte a questa situazione, Lionel Messi non continuerà a essere legato al Barcelona. Entrambe le parti sono profondamente dispiaciute che i desideri sia del giocatore che del club non possano essere finalmente esauditi“, spiega il club.
Messi voleva garanzie tecniche riguardanti la rosa, il Barcellona presumibilmente una riduzione del suo ingaggio ma a cambiare le carte è stato di tetto il tetto salariale imposto dalla Liga. C’è infatti in atto uno scontro tra il Barça, il Real Madrid e Tebas con i due club non soddisfatti della cessione dei diritti d’immagine per 40 anni accordata dalla Liga a Cvc. E poi c’è ancora la questione della Superlega. L’ingaggio comunque alto di Messi si intreccia anche con l’arrivo di giocatori come Romero, compagno di nazionale di Messi, finito poi al Tottenham.
Ora c’è da capire il futuro della Pulce e chi può permettersi di pagargli uno stipendio monstre. Torna in pole il Psg e non a caso le foto dell’argentino a Ibiza con Neymar, Verratti e Di Maria lasciano più di indizio. In corsa c’è anche il Manchester City che nelle stesse ore ha pero ufficializzato l’ingaggio per sei anni di Jack Grealish e poi non tramonta la suggestione Inter che sembra ormai intenzionata a lasciare andare via Lukaku. Il belga ha deciso di accettare la corte del Chelsea e ha comunicato la sua scelta. La società nerazzurra punterà ad ottenere il massimo dalla cessione dell’attaccante mettendo sul piatto una cifra che ruota attorno ai 130 milioni. L’Inter ha già pronto come sostituto Zapata dell’Atalanta. Ma adesso, con lo storico strappo Barca-Messi nessuno scenario può essere escluso. Il sogno proibito torna ad affascinare tutti, anche la platea nerazzurra.