Mentre la polemica politica sulla gestione dei flussi dei migranti e sulla chiusura dei porti continua, non si fermano gli sbarchi sulle coste italiane di migranti soccorsi in mare. Solo nella giornata di venerdì sono arrivati in quasi 5mila e altre 1600 persone sono attese nel fine settimana. Il dibattito politico, inevitabilmente, è legato allo Ius soli, con Lega e M5S contrari e divisioni all’interno della maggioranza stessa, con i centristi di Alfano che minacciano la rottura, a partire dal ministro per gli Affari regionali Enrico Costa che parla di dimissioni in caso l’esecutivo andasse avanti.
Intanto, nervi tesi a Civitavecchia, dove il prefetto di Roma ha disposto un sopralluogo dopo aver prospettato l’ipotesi che il porto possa diventare un hotspot. La città, per il sindaco pentastellato Antonio Cozzolino, “non è nelle condizioni”. “Il porto non è pronto per accogliere un hotspot e se il ministero continuerà con decisione su questa pericolosa strada, dovremo affrontare un’emergenza difficile, se non impossibile, da gestire”. La prefettura della capitale ha precisato che, “allo stato, non sono previsti sbarchi di migranti nel porto di Civitavecchia”. In ogni caso, si spiega, “le misure organizzative in corso di programmazione hanno esclusivamente lo scopo di approntare responsabilmente un sistema di accoglienza efficace, nell’eventualità che tale circostanza si verifichi”.
Sul fronte mediteranneo, intanto, le Ong sono ancora in prima linea sul soccorso in mare. A Vibo Valentia è approdata la nave ‘Vos Hestia’ di Save the Children, con a bordo 579 migranti dal Nord Africa, 451 uomini, 86 donne e 42 bambini. Una nave di Medici senza Frontiere è attraccata ieri al Porto di Salerno con 935 persone: 793 uomini, 125 donne (di cui sette incinte e una partoriente) e sedici minori, di cui due neonati. Si tratta del 21esimo sbarco di quest’anno a Salerno. I migranti sono poi stati distribuiti per raggiungere le regioni di destinazione: 150 in Lombardia, 100 in Campania, altrettanti nel Lazio (Frosinone, Latina, Viterbo), 80 in Piemonte, 55 in Veneto, 50 in Emilia-Romagna e altrettanti in Abruzzo, Molise, Umbria, Marche. A Brindisi è invece arrivata la nave ‘Aquarius’ dell’organizzazione umanitaria italo-franco-tedesca ‘Sos Mediterranee’ con 860 migranti.
Ieri all’alba nel porto di Catania è approdata la nave Diciotti Cp941 della Guardia costiera con a bordo 1.423 migranti. A Crotone invece è approdata la nave norvegese Olympic Commander con a bordo 1200 migranti soccorsi in mare. L’imbarcazione è parte del dispositivo internazionale ‘Frontex’, attivo, sulla base delle intese raggiunte in sede comunitaria, lungo il Canale di Sicilia e con compiti d’intervento e soccorso a sostegno dei migranti durante le traversate. Oggi sono due gli arrivi più monitorati: a Corigliano Calabro, in provincia di Cosenza, la nave militare tedesca Rhein con a bordo 900 migranti soccorsi in mare e a Bari la nave della marina inglese Echo con 620 persone.
Mentre la Lega grida all’invasione e anche il Pd sembra aver corretto il tiro con l’approccio dettato dal segretario, Matteo Renzi, con ‘Aiutiamoli davvero a casa loro’, la Chiesa è tornata a intervenire sulla questione. Ma Vaticano e Cei sembrano avere due posizioni diverse. Il segretario di Stato, Pietro Parolin, sostiene che il discorso sia “valido”: “Dobbiamo aiutare veramente questi Paesi nello sviluppo, in modo tale che la migrazione non sia più una realtà forzata, ma sia libera. Che sia un diritto di tutti ma sia fatta non per costrizione, perché non si trovano nel proprio Paese le possibilità di vivere e di crescere”. Di altra opinione e molto più categorico il segretario della Cei, monsignor Nunzio Galantino: “Lo Ius Soli si allontana? Quello che dovevo dire l’ho detto. Non dipende più da me, ma non basta aiutare i migranti a casa loro”. “Galantino la smetta di inquinare il dibattito italiano”, ha replicato il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri. “La crescita demografica in Africa rischia di arrivare a portare in quel continente 2 miliardi e mezzo di persone. La soluzione intelligente non è andare a prenderli in spiaggia e portarli negli alberghi italiani – ha attaccato Matteo Salvini – ma intervenire in Africa non solo con aiuti economici, ma anche in termini culturali. Mi fa piacere che anche all’interno del Vaticano si levino voci diverse. Mi piacerebbe che il Vaticano si lanciasse in questa sfida al di là dei messaggi generici”.