Gli Stati dell’Unione europea devono “assumersi maggiore responsabilità” e mostrare “un atteggiamento costruttivo” per proseguire la missione Sophia nel mar Mediterraneo. Lo ha dichiarato l’alta rappresentante per la Politica estera dell’Unione europea, Federica Mogherini, prima dei colloqui informali dei ministri della Difesa a Vienna. “Sinora il consenso non è stato trovato, non possiamo decisamente permetterci di lasciare un’operazione dell’Ue senza chiarezza sulle regole successive”, ha aggiunto Mogherini. “La cosa importante è che riusciamo a mantenere attiva l’operazione, è stata un successo significativo per tutta l’Ue”, ha proseguito.
L’operazione Sophia è stata lanciata nel giugno 2015, a seguito di una serie di stragi legate a naufragi, e da allora ha salvato migliaia di persone nel Mediterraneo. Sophia “è una operazione militare dell’Ue che, come tutti gli Stati membri hanno confermato, ha un ruolo chiave strategico che è vitale per la lotta per l’Ue nel traffico di esseri umani, ma anche per addestrare la Guardia costiera libica e compiere alcuni degli obiettivi che il Consiglio di sicurezza Onu ha dato all’Ue”, ha affermato Mogherini, secondo una nota diffusa dall’Eeas. La questione delle regole di sbarco, ha proseguito, “non riguarda solo l’operazione Sophia, ma è più vasta, ed è un punto che non possiamo più ignorare. Chiederò ai ministri oggi indicazioni su come affrontare e risolvere la questione”.