Sarebbe una vera e propria strage quella del gommone naufragato a largo di Tripoli. Gli unici tre sopravvissuti avrebbero raccontato ai rappresentati dell’Oim che a bordo dell’imbarcazione ci sarebbero state 120 persone, cento in più del numero che era circolato inizialmente.
I tre superstiti sarebbero stati messi in salvo dopo tre ore di attesa in mare e, recuperati in grave stato di ipotermia, sono stati portati d’urgenza a Lampedusa in elicottero.
La Guardia Costiera italiana precisa che “acquisita la notizia di un gommone semisommerso con migranti a bordo, come previsto dalla normativa internazionale sul Sar, ha immediatamente verificato che la Guardia Costiera libica fosse a conoscenza dell’evento in corso all’interno della sua area di responsabilità Sar, assicurando alla stessa la massima collaborazione”. Inoltre si precisa che “alla Ong Sea Watch, che intercettata la notizia dell’avvistamento, aveva contattato la Centrale operativa della Guardia Costiera italiana dando la propria disponibilità a partecipare alle operazioni di soccorso, è stato comunicato che la loro disponibilità sarebbe stata offerta alla Guardia Costiera libica, quale Autorità coordinatrice dell’evento”. L’operazione, sotto il coordinamento libico, si è conclusa nella notte dopo l’intervento di un elicottero della Marina Militare italiana, che ha tratto in salvo i tre naufraghi; una nave mercantile dirottata dai libici, giunta in zona, ha effettuato un’attività di ricerca non trovando alcuna traccia del gommone”.