Quattro persone sono morte e altre 18 sono state tratte in salvo a seguito del naufragio che ha coinvolto un’imbarcazione carica di migranti al largo dell’isola greca di Lesbo, vicina alla costa turca. La guardia costiera greca ha riferito di aver recuperato 18 sopravvissuti e i corpi delle quattro vittime. Tutti sono stati trasportati al porto porto principale di Lesbo, Mitilene. Durante lo scorso fine settimana la stessa guardia costiera aveva comunicato di aver tratto in salvo decine di migranti che si trovavano su barche alla deriva vicino alle isole orientali del Mar Egeo.
Per decenni la Grecia è stata uno dei punti di ingresso preferiti nell’Unione Europea per i migranti che fuggono dai conflitti o dalla povertà in Medio Oriente, Africa e Asia e sperano in una vita migliore in Europa. Secondo i dati delle Nazioni Unite, quest’anno più di 14mila persone hanno raggiunto la Grecia via terra e via mare. Si tratta di circa un decimo del totale delle traversate del Mediterraneo riuscite, la maggior parte delle quali – circa 104mila – erano verso l’Italia. Gli arrivi in Grecia in tutto il 2022 sono stati 19mila. A giugno, un peschereccio malconcio diretto dalla Libia all’Italia con circa 500-750 persone a bordo è affondato nelle acque internazionali al largo della Grecia sudoccidentale. Sono stati trovati solo 104 sopravvissuti e le autorità greche sono state pesantemente criticate per non essere riuscite a evacuare la nave in tempo.